ROMA. Sul referendum “ho dato una risposta frettolosa, dicendo che se c’è da difendere la Costituzione, col cuore mi viene da scegliere il no. Ma con la mente scelgo il si. E anche se capisco profondamente e rispetto le ragioni di coloro che scelgono il no, voterò si”. Lo dichiara Roberto Benigni intervistato da ”Repubblica”. Perchè? “Sono trent’anni- spiega- che sento parlare della necessità di superare il bicameralismo perfetto: niente. Di creare un Senato delle Regioni: niente. Di avere un solo voto di fiducia al governo: niente. Pasticciata? Vero. Scritta male rispetto alla lingua meravigliosa della Costituzione? Sottoscrivo. Ma questa riforma ottiene gli obiettivi di cui parliamo da decenni. Sono meglio del nulla. E io tra i due scenari del giorno dopo, preferisco quello in cui ha vinto il si, con l’altro scenario si avrebbe la prova definitiva che il Paese non è riformabile”. (Vid/Dire)
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