ROMA. “Il Pd mangia con Verdini, benedice i suoi arrestati, permette a ex consiglieri regionali calabresi come Nino De Gaetano di frequentare il palazzo senza alcun motivo e abbandona chi, come Maria Carmela Lanzetta, contrasta l’affarismo e l’immoralità dilagante nel partito”. Lo dichiarano i parlamentari calabresi M5S Dalila Nesci, Paolo Parentela, Federica Dieni e Nicola Morra. “L’isolamento dell’ex ministro Lanzetta, che non accettò di sedere insieme a De Gaetano nella giunta regionale della Calabria, è emblematico del costume e del metodo in casa Pd, i cui vertici si mostrano pronti a tutto, pur di mantenere il potere. Prima – proseguono i parlamentari 5 stelle – il Pd ha usato Lanzetta per accreditarsi come forza politica in lotta contro la ‘ndrangheta, poi l’ha confinata nel suo privato non tollerandone i tentativi di moralizzare il partito, ormai alla deriva e, a partire dalla Calabria, diventato un’accozzaglia di riciclati, portatori di grandi interessi e soggetti sponsorizzati da imprenditori vicini alla criminalità organizzata”. “Se – concludono i parlamentari 5 stelle – la Calabria è in ginocchio e non riparte in alcun settore, ciò dipende da quella melma di potere creata dal Partito democratico, il cui obiettivo è restare al comando sempre, a prescindere dai dati economici, che in questo pezzo del Sud italiano sono oggi i peggiori di sempre, per la volontà di perpetuare la miseria, la dipendenza dalla politica e la cultura della sottomissione, garanzia di voti e poltrone”.