CATANZARO. Il Duomo di Catanzaro cade a pezzi e rischia seriamente la chiusura. E’ l’appello alle istituzioni dell’arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace, mons. Vincenzo Bertolone, presidente della Conferenza episcopale Calabra. Il presule si rivolge “in primo luogo al presidente della Regione, Mario Oliverio perché si adoperi per salvaguardare l’immobile e restituirgli i caratteri architettonici originari, anteriori a un intero passato di eventi sismici” e per salvaguardare un bene monumentale patrimonio della città e della regione. La cattedrale, ubicata nel centro storico di Catanzaro venne inaugurata nel 1121 da papa Callisto II. La facciata crollò durante il terremoto del 1638 mentre il sisma del 1783 distrusse il campanile e l’intera navata sinistra. Riedificata nella prima metà dell’Ottocento ed abbellita con decorazioni del Frangipane, fu parzialmente distrutta il 27 agosto 1943 dai bombardamenti anglo-americani. Ricostruita, sempre con l’ingresso principale orientato verso ovest, prese forma il portico a tre arcate che affaccia su piazza Duomo. “Ho raccolto e condiviso con estrema preoccupazione l’appello dell’arcivescovo mons. Vincenzo Bertolone in merito alle condizioni del Duomo di Catanzaro. Sono a conoscenza da tempo delle criticità strutturali della basilica e della necessità di intervenire al più presto per prevenire ulteriori danni ancora più gravi all’edificio che rappresenta il cuore religioso della città, oltre che simbolo architettonico che custodisce tesori artistici e culturali di inestimabile valore.” E’ quanto afferma, in una dichiarazione, il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo. “A tal fine – prosegue Abramo – sarebbero già disponibili dei fondi della Regione Calabria e, insieme al vescovo, terremo un incontro, presumibilmente nel fine settimana, per definire insieme le linee guida della progettazione preliminare a cura dell’amministrazione comunale. Non posso che unirmi, quindi, alla richiesta che mons. Bertolone ha rivolto al governatore Mario Oliverio al fine di stanziare al più presto risorse finanziarie adeguate per garantire un più ampio intervento di messa in sicurezza ed efficientamento del Duomo eliminando, in particolar modo, tutte le infiltrazioni d’acqua che sarebbero la causa principale dei danni alle superfici e alle pareti della struttura. L’impegno sinergico tra le istituzioni civili e religiose – conclude Abramo – è di fondamentale importanza per scongiurare ogni eventuale rischio di chiusura dell’edificio che, sebbene allo stato sembra un’ipotesi improbabile, potrebbe rappresentare un danno enorme alla città e alla comunità dei fedeli”.