CATANZARO. “Il magnifico rettore dell’Università Magna Graecia, prof. Aldo Quattrone, ha invocato una nuova prassi istituzionale. Ogni decisione che riguarda i rapporti tra Università e città – si tratti di mettere la facoltà di Sociologia all’ex Rossi o di ospitare la nuova Facoltà di Psicologia al San Giovanni – dovrebbe a suo avviso essere presa all’unanimità dal Consiglio comunale e dalla città. La tesi è discutibile, perchè così si instaura una sorta di “potere di veto” da parte di qualsiasi parte politica e si impedirebbe a qualsiasi maggioranza, non importa di quale colore, di governare”. Lo afferma, in una nota, Domenico Tallini, consigliere regionale e capogruppo di Forza Italia al Consiglio comunale di Catanzaro, che aggiunge: “Perchè questa richiesta di condivisione unanime non viene invocata dal prof. Quattrone quando si parla di integrazione delle aziende ospedaliere e si mette in discussione il futuro di un ospedale come il “Pugliese”? Se la regola vale per le facoltà in centro, dovrebbe ben valere – dice ancora – per una questione fondamentale per la vita dei cittadini come la sanità. Il prof. Quattrone – continua – sa bene che io tengo molto alla facoltà di medicina che non ho esitato a difendere contro le manovre di Oliverio e Gentile che volevano instituirne una seconda a Cosenza. Così come non mi sono risparmiato per la difesa di cardiochirurgia, guadagnandomi le ingiurie e gli attacchi dei Cinquestelle. Proprio per questo, conoscendo la sua sensibilità e il suo senso dell’equilibrio, mi permetto di chiedere al rettore di applicare anche alle questioni sanitarie, ed in special modo al processo di integrazione delle aziende ospedaliere “Pugliese” e “Mater Domini”, la tesi della condivisione unanime delle scelte tra le forze politiche e nella città. Avendo noi registrato che tutta la popolazione è contraria all’accordo sottoscritto tra l’Università e il commissario Scura, gli chiediamo – conclude – un doveroso passo indietro e l’annullamento del patto sottoscritto, nonchè la riapertura di un ampio confronto che non veda esclusa, come accaduto finora, la componente ospedaliera del “Pugliese””.