Dopo lo scudetto 2015/2016 anche il mercato estivo ha consacrato la Juve sul trono italiano. Così, dopo cinque scudetti consecutivi resta ancora quella bianconera la squadra da battere, in una Serie A finora monotona come non accadeva da tempo. A 12 giorni dalla fine del mercato (battenti chiusi la sera del 31 agosto), lo scudetto ‘virtuale’ è senza dubbio appannaggio dei bianconeri che si sono rinforzati in ogni dove, divenendo, almeno sulla carta, un’invincibile corazzata: i nuovi arrivati Benatia, Pjanic, Higuain, Dani Alves, Pjaca, infatti, sono giocatori che farebbero la gioia di qualsiasi squadra. Il sesto scudetto consecutivo pare scontato, nessuno sembra in grado di contrastare la sua avanzata. La Juventus è ancora più forte anche perché ha reso più deboli le rivali: dal Napoli alla Roma. Sacrificato Pogba, con l’operazione di cessione più ricca della storia del calcio, adesso si attende il sostituto per rasentare la perfezione. Il probabile arrivo di Joao Mario trasforma l’Inter nella squadra più vicina (anzi, meno lontana) alla Juve, per cifra tecnica complessiva. La nuova proprietà cinese sta investendo seriamente, come confermano i 25 milioni spesi per Candreva e la dichiarata – anche nei fatti – incedibilità di Icardi anche davanti a un’offerta di 60 milioni. Per non parlare dello straordinario ingaggio di Banega senza spendere un euro. Unica perplessità l’arrivo di De Boer, che non conosce le insidie del campionato italiano. Con la Juve si rinnoverà il derby d’Italia per Gabigol, a meno che il talentino brasiliano non scelga altri lidi (Premier o Liga). Se dovessero partire anche Koulibaly e Insigne, il Napoli uscirebbe indebolito da questa pazza estate, perché finora non è riuscito a scuotere la piazza con un sostituto di Higuain degno di tale nome (Milik è al momento una scommessa) e, pur incassando fior di quattrini, ha limitato gli investimenti per regalare a Sarri elementi in grado di elevare il tasso tecnico complessivo. E, nella prossima stagione, oltre al campionato, ci sarà anche la Champions: basteranno Zielinski e Tonelli, oltre al polacco ex Ajax? Maksimovic, che garantirebbe qualità e forza alla retrogiardia, è al momento un grosso punto interrogativo, visto che Cairo resiste. La Roma, malgrado l’addio di Pjanic, resta una squadra di primissima fascia: sono rimasti Nainggolan e Manolas, è arrivato Bruno Peres, uno dei migliori terzini nuova maniera attualmente in circolazione. Un Maicon 2.0 che permetterà a Spalletti di cambiare modulo e di impiegare Florenzi a centrocampo, soprattutto se schierato a quattro o cinque. Il Milan è un rebus. Per il passaggio delle quote azionarie si è perso troppo tempo e il mercato estivo è scivolato via, perché gente come Lapadula, Gustavo Gomes, Sosa e Vangioni, in altri tempi, non sarebbero mai entrati nella rosa titolare. Resta poco, pochissimo per consegnare a Montella una squadra affidabile. La Fiorentina, che ha perso le ultime cinque amichevoli consecutive prima dell’inizio del calcio vero, non è certo una stella di prima grandezza. I tifosi sperano in Paulo Sousa e vorrebbero che i Della Valle investissero: il mai rimpianto Mario Gomez è tornato in Bundesliga (Wolfsburg) e la conferma di Tello e gli arrivi di Sanchez, De Maio e Milic al momento non infiammano. senza dimenticare le ‘sirene’ giallorosse che potrebbero allontanare Borja Valero. La Lazio si è garantita Immobile, ma ha perso Candreva. De Vrij rischia di trasformarsi nel miglior acquisto della difesa. C’è ancora qualcosa da sistemare in attacco, visto che anche Keita è sulla porta: per sostituirlo Lotito potrebbe puntare su una scommessa: Cerci, che ritroverebbe il gemello del gol ai tempi granata, o Mario Balotelli, alla ricerca dell’ennesimo e finora mai riuscito, rilancio.