CATANZARO. “Renzi ha pontificato per mesi sul bonus di 80 euro per tentare di mascherare l’immensa mole di tasse retroattive, presenti e future introdotte in contemporanea dal suo governo e che, ovviamente, annullano gli effetti della sbandierata e quindi inutile riforma. Ora però tutti i nodi vengono al pettine così come i conti da pagare per gli italiani. L’esecutivo infatti impone ulteriori prelievi per far fronte agli annunci e soprattutto per evitare la bocciatura della legge di Stabilità da parte della Commissione Ue, più che mai rigorista e ben lungi dal concedere margini di flessibilità per consentire alla nostra economia di rimettere in moto la crescita”. E’ quanto dichiara il parlamentare di FI, Giuseppe Galati, segretario della Commissione Bilancio della Camera e Vicepresidente della Commissione parlamentare di controllo sull’attività degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza sociale. “In tal modo, dunque, – spiega Galati – non solo nella legge di Stabilità, come abbiamo già denunciato, alle Regioni del Sud vengono letteralmente e prepotentemente sottratti i soldi del cofinanziamento e i fondi Ue destinati allo sviluppo (spostati 3 miliardi e mezzo di euro per coprire il bonus per le nuove assunzioni e tagliati 500 milioni di euro), ma sono anche introdotte imposte assurde come l’aumento dall’11,5 al 20 per cento della tassazione sui rendimenti dei fondi pensione, con decorrenza primo gennaio 2014: quantomeno tali vergognosi aumenti dovrebbero entrare in vigore dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2014. Insomma, purtroppo per il Paese, purtroppo per il Mezzogiorno, – conclude il deputato di FI – dall’ex Finanziaria deriveranno più danni che vantaggi a testimonianza del fatto che il premier Renzi non è all’altezza del gravoso compito che da solo si è caricato sulle spalle. Insieme a tutti i colleghi parlamentari del Sud che hanno a cuore le sorti di questa parte del paese e dunque dell’Italia, daremo battaglia in Parlamento affinché venga impedito al governo lo scippo delle risorse già stabilite per tali aree e venga fermato l’intollerabile, nuovo, innalzamento della pressione fiscale”.