CATANZARO. La Regione Calabria non presenta conclusioni orali o scritte nel processo con rito abbreviato contro 28 esponenti del clan Grande Aracri di Cutro e viene esclusa dal gup dal risarcimento. In pratica l’ente si era legittimamente costituito parte civile attraverso un legale dell’avvocatura regionale. Nell’udienza conclusiva del dibattimento nessuno però si sarebbe presentato in aula a rappresentare la Regione. Come previsto dall’articolo 82 del codice di procedura penale la parte civile viene revocata se non presenta le conclusioni. Cosi il gup Carlo Saverio Ferraro quando ha dato lettura del dispositivo, con cui sono state condannate 25 persone, ha riconosciuto una provvisionale di 25mila euro solo per l’associazione Libera. Il Presidente della Regione Calabria Mario Oliverio ha chiesto – informa una nota – una dettagliata relazione al coordinatore dell’Avvocatura regionale, ritenendo “gravissimo l’episodio”, sul mancato deposito delle conclusioni di parte civile nel processo “Kyterion” contro la cosca Grande Aracri, “La Regione – ha detto il Presidente Oliverio – si era regolarmente costituita parte civile, sulla scia di un’azione politica di fondo che questo Esecutivo ha messo al centro della sua condotta e cioè la tutela della legalità in tutte le sedi ed il sostegno agli operatori di giustizia che operano in così grande difficoltà. Ho chiesto di sapere come sono andate le cose perché ne trarrò tutte le conseguenze del caso. Non è possibile che accadano fatti di questa natura e non ci sia mai un responsabile. Noi come Giunta abbiamo fatto il nostro dovere, cerchiamo di capire se altri hanno fatto il loro”. Secondo l’Avvocatura regionale, che sta preparando il rapporto da consegnare al Presidente Oliverio, prosegue la nota, responsabile delle mancate conclusioni sarebbe l’avvocato esterno alla struttura regionale, nominato delegato processuale dal precedente coordinatore dell’Avvocatura, il quale non ha depositato le memorie conclusive all’ultima udienza.