COSENZA. Case popolari sottratte con la violenza e la prevaricazione ai legittimi assegnatari, approfittando magari di un loro periodo di assenza, e “regalate” ad affiliati che poi le occupavano in pianta stabile con le loro famiglie contando sul potere d’intimidazione nei confronti di quanti avevano il diritto di utilizzarle legittimamente. È questo uno degli aspetti dell’indagine “Doomsday 2” dei carabinieri del Reparto operativo del Comando provinciale di Cosenza sulla cosca di ‘ndrangheta dei “Rango-Zingari” che ha portato all’esecuzione di 18 ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip distrettuale di Catanzaro su richiesta della Dda. Sette dei provvedimenti restrittivi sono stati notificati a persone già detenute in carcere ed altri otto a presunti affiliati alla cosca che si trovavano agli arresti domiciliari e per i quali é stata disposta la traduzione in carcere. Tre, infine, le ordinanze di custodia cautelare che sono state eseguite con l’arresto dei destinatari, che sono stati portati anche loro in carcere. Intercettazioni, pedinamenti, riprese e riscontri alle dichiarazioni di pentiti dello stesso clan hanno consentito ai carabinieri di ricostruire tre anni di egemonia della cosca Rango-Zingari sul territorio cosentino, dal 2012 al 2015. Un’attività investigativa che ha portato all’operazione “Doomsday 2”. Una multinazionale del crimine, riferiscono gli investigatori, che gestiva lo spaccio organizzato di cocaina e hashish e le estorsioni ai danni di commercianti e imprenditori del cosentino, arrivando persino ad “assegnare” alloggi popolari agli affiliati togliendoli ai legittimi titolari. La cosca era riuscita anche ad imporsi attraverso attivita’ apparentemente lecite, gestendo alcune societa’ di security che imponeva alle discoteche del luogo, non esitando, in un caso, a pestare un gestore riottoso. Le indagini hanno consentito anche di documentare l’espansione della cosca verso la cittadina di Paola, subentrando alla locale cosca dei “Serpa”, annientata nel 2012 sempre grazie ad un’operazione antimafia portata a termine dai carabinieri e coordinata dalla Dda di Catanzaro. Delle 18 persone coinvolte nell’operazione “Doomsday 2”, eseguita dai Carabinieri di Cosenza, 7 erano già detenute, otto erano agli arresti domiciliari e tre erano liberi. Si tratta di Antonio Abbruzzese, 41 anni; Gianluca Arlia, 23 anni; Gianluca Barone, 43; Rocco Bevacqua, 64; Celestino Bevilacqua 55 anni; Cosimo Bevilacqua, 51; Danilo Bevilacqua, 25; Leonardo Bevilacqua, 35 anni; Domenico Cafiero, 41 anni; Attilio Chianello, di 32; Francesco Ciancio di 25 anni; Giuseppe Esposito di 63 anni; Andrea Greco, 40 anni; Antonio Imbroinise, 25 anni; Luca Maddalena, 30 anni; Domenico Mignolo, 29 anni; Mario Perri, 50 anni, e Maurizio Rango, 39.
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