CATANZARO. Attraverso l’utilizzo di copie di timbri cartacei di istituti bancari, faceva risultare come eseguiti pagamenti che, in realtà mai effettuati, trattenendo per sè somme destinate all’erario per il pagamento delle relative imposte. Per questo motivo, venerdì, i finanzieri del nucleo di polizia tributaria di Catanzaro hanno eseguito una misura interdittiva nei confronti di un funzionario dell’Agenzia delle entrate in servizio alla direzione provinciale del capoluogo calabrese, per una durata di 12 mesi. L’uomo è indagato per i reati di peculato, falso materiale commesso da pubblico ufficiale in atti pubblici ed uso abusivo di sigilli e strumenti vari. La misura interdittiva è stata emessa dal giudice per le indagini preliminari su richiesta della locale procura. Il funzionario era addetto allo sportello. Gli inquirenti hanno svolto attività tecniche ed eseguito perquisizioni nell’ufficio dell’agenzia delle entrate e a carico dell’uomo al fine di trovare riscontri all’ipotesi investigativa evitando un’ulteriore appropriazione programmata dal funzionario indagato che, intascando una somma non dovuta, aveva assicurato ad un ignaro contribuente l’avvenuto pagamento di un modello F24. Oltre alla sospensione dal lavoro per dodici mesi dal giorno dell’esecuzione, il Gip ha disposto il sequestro preventivo per equivalente, in forma specifica sul denaro, delle somme indebitamente corrisposte dagli ignari contribuenti. La Guardia di Finanza, in una nota, ricorda che “i tributi dovuti all’erario, in via generale, vanno versati presso gli sportelli bancari e postali tramite gli appositi modelli F24, in quanto gli uffici dell’agenzia delle entrate non sono abilitati ad effettuare operazioni di cassa. Pertanto, eventuali contribuenti che in passato si fossero trovati in situazioni analoghe a quelle descritte sono invitati a rivolgersi alla Guardia di Finanza o agli organi di polizia in genere”.