Tornando alla concentrazione delle risorse complessivamente impegnate pari a 35 miliardi di euro, Confindustria, Cgil, Cisl e Uil, evidenziano che “la forte concentrazione di interventi e risorse in campo ambientale sembra rispondere all’esigenza di fare fronte alle numerose emergenze (rifiuti, acqua, bonifiche, dissesto idrogeologico) che hanno generato diverse procedure di infrazione comunitarie nei confronti delle regioni meridionali. Nell’ambito delle scelte infrastrutturali, emerge una priorità assegnata alle infrastrutture stradali, che da sole assorbono oltre metà delle risorse: minore attenzione viene assegnata ad investimenti nelle infrastrutture ferroviarie e ad altre infrastrutture. Tali scelte delineano una visione d’insieme che rischia di cogliere solo parzialmente le esigenze di sviluppo produttivo e di mobilità nei territori”. Per quanto riguarda la priorità ‘sviluppo economico e produttivo’, “va registrata una forte concentrazione in due Regioni (Campania e Puglia) e una minore attenzione nelle altre, in particolare con riferimento a strumenti di incentivazione alle imprese: limitata considerazione ricevono i temi dell’accesso al credito e delle garanzie a sostegno degli investimenti, diffusa ma di scarsa consistenza risulta l’allocazione in favore di strumenti per la soluzione di crisi industriali. Particolarmente ridotta appare inoltre l’attenzione per il sostegno alla ricerca e all’innovazione, temi assolutamente rilevanti alla luce delle priorità che a livello nazionale si vanno perseguendo con il Piano Industria 4.0 e con la Strategia di Specializzazione Intelligente. Esigua appare anche la scelta allocativa rivolta al turismo, alla valorizzazione dei beni e delle attività culturali, alla legalità e, piu’ in generale, a tutte le priorità di natura sociale”. Infine la parti sociali “ritengono escluse da adeguata considerazione tematiche come l’occupazione, la formazione e la qualificazione del capitale umano, anch’esse essenziali per accompagnare la trasformazione del sistema produttivo nella direzione della nuova economia basata sulla conoscenza”.