REGGIO CALABRIA. I rampolli dei clan reggini monopolizzavano l’attività di “buttafuori” nei locali notturni della città, rendendosi spesso protagonisti di risse ed aggressioni. E’ quanto emerge dall’operazione “Eracle” eseguita giovedì mattina da militari del comando provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria e dagli agenti della Squadra Mobile che hanno eseguito 15 provvedimenti di fermo di indiziato di delitto, emessi dalla Direzione Distrettuale Antimafia d nei confronti di altrettanti indagati appartenenti, a vario titolo, ai clan della ‘ndrangheta delle famiglie Condello di Archi e Stillittano di Vito. I fermati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso , porto e detenzione di armi da guerra e comuni da sparo, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti , intestazione fittizia di beni, maltrattamento di animali, con l’aggravante del metodo mafioso. L’indagine “Eracle” si è sviluppata dal maggio 2015 al dicembre 2016, ed è scaturita, secondo quanto si è appreso, dalla necessità di contrastare aggressioni, risse ed intimidazioni che hanno funestato le recenti estati reggine, turbando la frequentazione serale dei locali d’intrattenimento con particolare riferimento a quelli stagionali avviati sul lungomare cittadino. Si è trattato di una serie di episodi che hanno visto per protagonisti giovani leve della ‘ndrangheta reggina che, evocando la loro appartenenza a storici casati della mafia locale originaria del quartiere di Archi, si sarebbero proposti come gruppo dominante della scena serale e notturna della città, intimidendo o aggredendo chiunque non riconoscesse questo loro ruolo. Le indagini avrebbero consentito di accertare come esponenti di primo piano della cosca Condello, in perfetta sintonia con alcuni rampolli dei Tegano, avessero assunto la gestione monopolistica dei servizi di “buttafuori” nei principali locali d’intrattenimento serale e notturno della città di Reggio Calabria. L’inchiesta avrebbe comunque consentito di far luce su uno scenario ben più vasto. Una conferenza stampa degli inquirenti è programmata per le ore 11 nella sede della Procura della Repubblica della città calabrese dello Stretto.