CATANZARO. “La vertenza relativa al precariato pubblico storico è certamente complessa e difficile, raggiungere un accordo che provi a dare soluzioni ai diversi bacini (legge 1, legge 40, ex art 7, legge 15, Lsu e Lpu) sembrava una chimera, ma l’impegno e l’azione unitaria di Nidil Cgil, Felsa Cisl e Uiltemp@ Uil hanno premesso che si raggiungessero risultati importanti. Eppure spesso assistiamo ad accordi firmati che restano sulla carta o che impiegano troppo tempo a trasformarsi in atti ammnistrativi da parte della Regione e dell’Assessorato al Lavoro”. Lo si legge in una nota delle segretarie regionali dei tre sindacati. “Sui precari della Legge regionale 40 – scrivono i sindacati – è stato trovato un accordo importante che ha permesso di dare soluzione ad una situazione che si trascinava da anni, eppure siamo ancora in attesa della firma e della pubblicazione del decreto di avvio dei lavoratori e non vorremmo che i ritardi derivassero da problemi sulla copertura finanziaria, che è sempre propedeutica alla approvazione di ogni legge che preveda un impegno di spesa, e che farebbero assumere a questa vertenza i contorni di una farsa inaccettabile. Il disciplinare di utilizzo (Carta dei Diritti) dei lavoratori della Legge 15 firmato dalle Organizzazioni sindacali e dall’Assessorato a Luglio dello scorso anno, per una serie di incomprensibili e strumentali rilievi e diverse versioni di bozze, giace sul tavolo dell’Assessore Regionale al Lavoro da quasi un anno, e sulla operazione di omogeneizzazione oraria con gli altri bacini di precariato, l’incertezza che regna non lascia presagire nulla di buono . Sui lavoratori ex art.7 , in carico a Calabria Lavoro, restano aperte le problematiche sulla sospensione operata per alcuni di loro, che rischia di sottrarre quote salariali, e di costringere i lavoratori a serrate articolazioni orarie giornaliere necessarie per recuperare le ore che i lavoratori, tutti con contratto part time, non hanno potuto svolgere per cause non imputabili alla loro volontà. Occorre – scrivono i sindacati – che il Presidente, per le prerogative di sua competenza, si faccia carico di dare un indispensabile impulso alla azione amministrativa della Giunta sulle vertenze in atto che riguardano il precariato. È necessario imprimere una decisa e risolutiva accelerazione rispetto ai decreti e agli atti in attesa di pubblicazione. Anche i migliori accordi se disattesi si trasformano in pessimi biglietti da visita”.