CATANZARO. “Sono gravissime e non possono passare nel silenzio le notizie che Repubblica.it ha riportato sull’esistenza di intercettazioni che proverebbero rapporti elettorali tra l’esponente renziano del Pd Gianluca Callipo e Leonardo Sacco, protagonista della Confraternita della Misericordia di Isola Capo Rizzuto, arrestato nell’operazione “Jonny” che ha svelato gli interessi del clan Arena sull’accoglienza ai migranti nell’area crotonese”. Lo affermano, in una nota, i parlamentari grillini Dalila Nesci, Nicola Morra, Paolo Parentela e Federica Dieni, insieme all’eurodeputata 5stelle Laura Ferrara, del parlamento europeo. “Inquietante – aggiungono i pentastellati – è che, stando a Repubblica.it, Callipo, il quale tramite Sacco e la Misericordia di Isola Capo Rizzuto avrebbe ottenuto voti alle primarie interne del 2014 per la candidatura a governatore della Regione Calabria, si sarebbe poi messo a disposizione di Sacco, assicurandogli, per un altro progetto di accoglienza, un’interlocuzione con vertici del Pd nazionale, tra cui Luca Lotti e Lorenzo Guerini. Vogliamo sapere – precisano i 5stelle – se ci siano stati scambi politico-elettorali con partecipazioni mafiose e quali siano stati gli accordi e i ruoli specifici, atteso che Repubblica.it ha fatto un riferimento, pur non circostanziandolo, anche all’idea di affidare la conduzione di imbarcazioni per salvataggio migranti all’ex comandante della Concordia, Francesco Schettino. Confidiamo nell’azione della magistratura catanzarese, che in Calabria sta compiendo una preziosa opera di pulizia. Nel frattempo – concludono i 5stelle – aspettiamo che il diretto interessato, cioè Callipo, oggi candidato quale sindaco di Pizzo Calabro, faccia immediata e compiuta chiarezza sulla vicenda. Diversamente, il Partito Democratico dovrebbe, per coerenza, indurlo a ritirarsi dalla campagna elettorale in corso”.