Dal 2011 al 2013 in Calabria il parco circolante di autocarri per il trasporto di merci è aumentato dello 0,4%. Questo dato proviene da un’elaborazione dell’Osservatorio sulla mobilità sostenibile Airp (Associazione Italiana Ricostruttori Pneumatici) su dati Aci, elaborazione che fornisce anche un prospetto provinciale dell’evoluzione del parco circolante. In Calabria la provincia in cui il calo è stato maggiore è Catanzaro (-0,3%), seguita da Reggio Calabria (-0,2%). Nelle altre province calabresi, invece, si è registrato un lieve aumento: Cosenza (+0,6%), Vibo Valentia (+1,4%) e Crotone (+2,1%). La Calabria presenta dei dati in controtendenza rispetto alla media italiana, che fa registrare una diminuzione del parco circolante di autocarri. Nel 2013 il parco circolante di autocarri per il trasporto merci nel nostro Paese era composto da 3.935.645 veicoli, con un calo del 2,1% rispetto al 2011. La grave crisi economica che ha colpito l’Italia a partire dal 2008 ha avuto un effetto negativo sulla consistenza del parco circolante di autocarri per il trasporto merci. Dal 2008 infatti, vi è stato un forte rallentamento della crescita degli autocarri circolanti fino al 2011. Da questo anno si è iniziata a registrare una diminuzione del parco rispettivamente dello 0,8% nel 2012 e dell’1,3 % nel 2013. Il totale di questi decrementi dà, come si è visto, una diminuzione del 2,1%. Se si considera la gravità della crisi economica che ha colpito il nostro Paese e che ha visto la produzione industriale calare sui livelli antecrisi del 25%, la contrazione del parco circolante di autocarri è certamente modesta a testimonianza del fatto che gli operatori del settore, nonostante il calo del traffico, si sforzano di mantenere in esercizio e in efficienza i loro mezzi in attesa della ripresa economica. Esistono comunque alcune rilevanti differenze fra le diverse regioni. Se infatti la riduzione è stata più consistente nelle regioni del centro-nord, al contrario, in Molise, Sardegna, Basilicata, Sicilia e Calabria si è registrato un lieve aumento. L’anomalia dei dati relativi al Trentino Alto Adige (+23,6%) è da ricondurre al fatto che in questa regione negli anni passati erano in vigore condizioni particolarmente vantaggiose per l’immatricolazione di nuovi autocarri. Per poter risparmiare, quindi, molte aziende di trasporto hanno immatricolato i loro nuovi mezzi in Trentino Alto Adige piuttosto che nella loro regione di provenienza e quindi a danno soprattutto della Valle D’Aosta, del Lazio, della Toscana e della Lombardia cioè le regioni che accusano le contrazioni più rilevanti del parco. Anche se non ha inciso in maniera rilevante sulla consistenza del parco, il perdurare della grave crisi economica ha determinato per le aziende dell’autotrasporto la necessità di un contenimento dei costi. Questo, però, non deve influire negativamente sull’efficienza, sulla sicurezza ed anche sull’impatto ambientale dei mezzi che fanno parte delle flotte di autocarri. Un contributo a contenere i costi senza pregiudicare l’efficienza e la sicurezza, può venire dai pneumatici ricostruiti che, come è noto, costano meno rispetto ai pneumatici nuovi, ma garantiscono anche gli stessi livelli di sicurezza ed un minor impatto ambientale in quanto allungano il ciclo di vita del pneumatico.