REGGIO CALABRIA. “Un rilancio del regionalismo differenziato in chiave di opportunità e di sviluppo per i territori che, pur nella cornice unitaria, veda protagoniste le realtà locali conferendo loro maggiori funzioni decisionali, accrescendo i poteri dei Sindaci, riconoscendo un più incisivo esercizio dei poteri sostituivi statali per conseguire obiettivi di perequazione economica, infrastrutturale e sociale nonché l’uguaglianza dei cittadini nell’erogazione dei servizi essenziali. È questo lo spirito che anima la proposta referendaria lanciata in occasione del recente incontro alla Camera dei Deputati promossa dal Gruppo Parlamentare di Forza Italia”. Lo affermano i capigruppo in Consiglio regionale Alessandro Nicolò (Forza Italia) e Francesco Cannizzaro (Casa delle Libertà). “In sintonia con i parlamentari Roberto Occhiuto e Jole Santelli – Coordinatrice Regionale – i Sindaci ed il Responsabile Nazionale degli Enti Locali di Forza Italia Marcello Fiori – spiegano – cureremo un lavoro finalizzato alla redazione di una serie di quesiti da sottoporre ai Consigli comunali per un ripensamento del sistema Stato-Autonomie Locali. Dunque, maggiore sussidiarietà e cogestione del livello centrale e dei livelli periferici. Allo studio, un disegno di legge per chiedere un referendum consultivo: il percorso è quello previsto dall’art. 116 della Costituzione che dà la possibilità alle Regioni di richiedere ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia concernenti alcune materie elencate nell’art. 117. Quel regionalismo a ‘geometria variabile’ nel quale – lungi dal coltivare velleità identitarie – s’intende invece aumentare l’intervento dello Stato nelle regioni del Mezzogiorno per inverare processi di crescita e sanare lo storico divario che le separa da quelle del Nord. Un’azione incisiva dunque – spiegano – non in termini di assistenzialismo, ma che ponga le basi reali per uno sviluppo endogeno soprattutto rispetto ai temi del progresso sostenibile contro lo svilimento dei diritti sociali e del sistema ‘sanità’ e per la promozione dell’agricoltura e del turismo. Il progetto potrebbe guardare anche alla creazione di Macroregioni, quali enti sovraordinati di programmazione e normazione territoriale, con l’obiettivo di favorire tutte le intese necessarie (ai sensi dell’art. 117, ottavo comma, della Costituzione) per l’esercizio unitario. Il valore autentico – concludono – risiede nell’impegno di rinnovamento per il progresso del Sud e dell’Italia. Perché se cresce il Mezzogiorno, cresce l’intero Paese”.