CATANZARO. Una donna è stata fermata dagli agenti della squadra mobile di Catanzaro e del commissariato di Polizia di Lamezia Terme. Il provvedimento di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Procura della Repubblica di Lamezia Terme, riguarda una trentenne lametina Federica Guerrise, infermiera, ritenuta corresponsabile dell’omicidio di Francesco Berlingeri, 57 anni, e del ferimento del nipote minorenne, avvenuti a Lamezia Terme il 19 gennaio scorso. Nella giornata di martedì il Gip di Lamezia Terme ha convalidato il provvedimento di fermo, applicando alla donna la misura della custodia cautelare in carcere. Lo stesso provvedimento è stato notificato al marito trentaduenne Marco Gallo, già arrestato nel luglio scorso in quanto ritenuto responsabile dell’omicidio di Gregorio Mezzatesta, assassinato a Catanzaro il 25 giugno scorso. Le attività investigative, dirette dalla Procura della Repubblica di Lamezia Terme, avrebbero consentito di ricostruire i movimenti degli indagati sul luogo e nell’ora del delitto. Le indagini, secondo quanto reso noto dagli inquirenti, si sono avvalse di una dettagliata analisi dei video ripresi dei sistemi di sorveglianza installati nei luoghi vicini a quello del delitto, dai quali è emerso che il killer aveva utilizzato una moto enduro anche nella giornata antecedente all’omicidio oltre che nei momenti prossimi al delitto, con il supporto logistico fornito da una persona che si trovava in un’autovettura Fiat 600 di cui le immagnii mostravano un parziale della targa che, grazie anche alle analisi del servizio di polizia scientifica di Roma, è risultata riportare la sigla “Cz”. Comparato con quello del modello della macchina, questo elemento ha permesso l’individuazione dell’autovettura targata CZ106XX, intestata alla donna, moglie di Marco Gallo, proprietario di una motocicletta modello Bmw G450X targata DG13098, uguale a quella utilizzata dall’autore dell’omicidio di Berlingeri. Altri elementi sono stati acquisiti dall’analisi del traffico globale della cella telefonica del luogo del delitto, dalla quale è emersa la contemporanea presenza dei telefoni degli indagati proprio nei momenti in cui è stata anche constatata la presenza della moto utilizzata dal killer e dell’autovettura di supporto nei pressi del luogo dell’omicidio. Gallo non risulta inserito in contesti di criminalità organizzata nè sono emersi motivi di rancore con la vittima per cui, secondo gli inquirenti, porebbe aver ucciso dietro pagamento, così come ipotizzato anche in occasione dell’omicidio Mezzatesta. Le attività tecniche realizzate in relazione all’omicidio Berlingeri fanno supporre che il movente del delitto sia da ricondurre ai trascorsi criminali della vittima, dedita a furti di autovetture o mezzi industriali con la pratica del “cavallo di ritorno”, cioè la restituzione dietro pagamento. E’ probabile che alcuni furti commessi in ambiti territoriali controllati della criminalità possano essere costati la vita a Berlingeri.