CATANZARO. “All’indomani del rinnovo della Rappresentanza Sindacale Unitaria della Giunta regionale della Calabria, la Cisl Funzione Pubblica Calabria, unitamente alla relativa segreteria aziendale, intende avviare immediatamente una nuova stagione di confronto, che dia vita ad una nuova politica del Personale della Giunta regionale, capace di garantire le risposte tanto attese dai lavoratori”. È quanto si legge in una nota del sindacato. “Già nel mese di gennaio – continua il comunicato – con una nota pubblicata nella bacheca sindacale informatica interna, il Direttivo Aziendale della CISL FP rappresentava all’Amministrazione regionale l’esigenza di un cambio di passo nella gestione/organizzazione del personale della Giunta regionale. Da gennaio ad oggi, nonostante le varie sollecitazioni, si registra un silenzio assordante su quasi tutte le problematiche allora denunciate ed ancora purtroppo in essere. Questioni e criticità che vanno affrontate con la massima urgenza e sulle quali è necessario avviare un confronto serrato in un corretto sistema di relazioni sindacali. Non può più essere rinviata, infatti, la discussione sulle condizioni logistiche/organizzative degli Uffici Periferici dislocati su tutto il territorio regionale, caratterizzati da uno stato di emarginazione non più tollerabile ed i cui dipendenti sono costretti ad operare in un contesto lavorativo che non garantisce i fondamentali principi posti a salvaguardia della dignità personale e professionale degli stessi e soprattutto nega loro la possibilità di assicurare alla cittadinanza l’erogazione di servizi di qualità”. Per la Cisl “urge avviare un dialogo sull’effettiva integrazione professionale tra il personale proveniente dalle Province e transitato nell’Ente Regione in applicazione delle disposizioni normative prescritte dalla Legge Delrio ed il personale regionale. Occorre intraprendere la negoziazione sul Contratto Integrativo Aziendale relativo al 2018, al fine di evitare le consuete prese d’atto a consuntivo di risorse corrisposte ai lavoratori senza una preventiva e programmatica contrattazione decentrata, che deve mirare anche alla valorizzazione professionale dei dipendenti interni ed alla contestuale riduzione/eliminazione del ricorso alle consulenze esterne.”