VILLAPIANA. Un uomo di 63 anni, Leonardo Portoraro, ritenuto uno dei boss della ‘ndrangheta della Sibaritide, è stato ucciso a colpi di mitra e pistola a Villapiana. Portoraro, che attualmente era un uomo libero, si trovava a bordo della sua auto davanti ad un ristorante nel centro della frazione Lido. Secondo una prima ricostruzione, l’auto con a bordo il sicario o i sicari si è avvicinata a Portoraro facendo fuoco senza lasciare scampo alla vittima la cui morte è stata istantanea. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Corigliano Calabro che hanno avviato le indagini.
Indaga la Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro sull’omicidio di Leonardo Portoraro, il presunto boss di 63 anni, ucciso nella frazione Lido di Villapiana. Una scelta dovuta alle modalità dell’agguato e alla caratura della vittima. Portoraro era in strada davanti ad un ristorante. Sul selciato sono stati trovati numerosi bossoli, almeno una trentina. L’uomo, originario di Cassano allo Ionio, risiedeva da molti anni a Francavilla Marittima. Negli anni Ottanta Portoraro, ritenuto elemento di spicco della ‘ndrangheta della Sibaritide, era considerato un appartenente al clan Cirillo. Un fratello di Portoraro, Giovanni, venne ucciso quando aveva 34 anni, in un agguato compiuto nel 1992 a Cassano allo Ionio. Delitto che fu inquadrato nella guerra di mafia tra le cosche attive all’epoca nella zona.
Quando è stato raggiunto dalla raffica di colpi di pistola e mitra sparati da almeno due persone che non gli hanno lasciato scampo, Leonardo Porteraro, il presunto boss ucciso a Villapiana si trovava nei pressi del ristorante “Tentazioni”. Nelle vicinanze del locale, ubicato in una zona centrale della cittadina del litorale ionico cosentino, c’erano altre persone che avrebbero assistito all’agguato senza però essere coinvolte dalla sparatoria. L’auto con a bordo i sicari, che evidentemente sono andati a colpo sicuro, secondo quanto si potuto appurare, sarebbe di grossa cilindrata, forse un’Audi A3 che dopo avere portato a termine l’azione si è allontanata velocemente. “Sull’omicidio – ha detto il procuratore della Repubblica di Castrovillari Eugenio Facciolla – posso dire poco. È intervenuta la Dda di Catanzaro e ho chiesto espressamente questo intervento. Ho parlato con il procuratore Nicola Gratteri. L’unica cosa che posso dire è che l’omicidio di stamattina si è consumato con l’utilizzo di armi da fuoco lunghe e corte”. “Portoraro era stato interessato negli anni scorsi ed io me ne occupai già nel 1994 – ha aggiunto Facciolla – da vari procedimenti tra cui anche quello denominato ‘Galassia’ espiando le pene inflittegli. Qualche tempo fa lanciai l’allarme sulla recrudescenza criminale in questa zona”.