Si è riunito a Lamezia Terme il Comitato fondatore del Forum Riformista (Cesare Marini Presidente, Saverio Zavettieri, Sandro Principe, Leopoldo Chieffallo, Pino Napoli, Giampaolo Catanzariti, Fabio Guerriero) per approfondire il percorso ed i temi di più viva attualità da porre a base delle iniziative in programma nei prossimi mesi. La discussione, ampia e partecipata, che ha impegnato tutti i presenti, ha messo in risalto la seria preoccupazione del Forum per il quadro politico uscito dal voto del 4 marzo, che vede al Governo del Paese una maggioranza inedita di natura nazional-populista che rischia di isolare l’Italia in Europa e mettere in secondo piano i veri problemi che abbiamo di fronte: crescita economica e occupazione, il peso delle tasse e della burocrazia, la crisi della giustizia, la separazione del Mezzogiorno, le grandi infrastrutture, la criminalità mafiosa, l’integrazione degli immigrati che crea disagi e tensioni, anche legittimi, tra la popolazione residente. Il Forum Riformista ha inoltre messo in risalto l’ulteriore, grave emarginazione della regione, priva di qualunque peso, tutela e persino rappresentanza nel quadro che si è determinato e che la mette ancora di più all’indice, privandola di legittimità e dei diritti spettanti ad ogni territorio che appartiene all’Italia. Per queste ragioni il Forum si prepara a mettersi in gioco, impegnandosi sul terreno proprio della politica con tutte le forze di democrazia laica, liberale, cattolica, socialista che hanno a cuore le sorti della Calabria e della democrazia italiana seriamente a rischio. Si è deciso perciò di concretizzare l’iniziativa del Forum convocando per la prima decade di settembre un seminario sui temi di maggiore interesse, a partire dalle misure urgenti per la ripresa e lo sviluppo vero della regione, coinvolgendo docenti universitari, professionisti ed esperti in materia col lancio di un manifesto di valori, idee e progetti idonei a dare corpo e sostanza all’idea intrapresa. Il Forum resta impegnato a proseguire la sua iniziativa e presenza sull’intero territorio regionale e delle cinque Province per dotarsi di una struttura e di un quadro dirigente nuovo e motivato, in grado di affrontare le varie scadenze che ci stanno di fronte e che avranno nel 2019 la prova decisiva.