CATANZARO. “Nel massimo rispetto di tutti gli organi istituzionali coinvolti e di 250 famiglie di nostri lavoratori, ci difenderemo in tutte le sedi opportune contro questo provvedimento, che riteniamo infondato ed illogico”. Lo scrive, in una nota, “Ristorart Srl”, con riferimento all’interdittiva antimafia disposta nei suoi confronti dalla prefettura di Prato nell’ambito dell’inchiesta “Johnny”: “Ristorart”, tra le altre cose, gestisce il servizio di mensa e ristorazione nella sede della Regione Calabria. “Precisiamo – prosegue la nota della società – che, come lo stesso provvedimento del Prefetto dichiara, non risultiamo indagati nel procedimento penale e in base agli atti processuali non ci viene riconosciuto alcun ruolo, né di associato e né di concorrente. Rispettosamente, senza entrare nel merito, ci viene contestato con questo provvedimento – spiega “Ristorart” – di aver dato parte del servizio ristorazione presso il Cara di Crotone in subappalto, entro i limiti di legge e con l’autorizzazione della Prefettura competente, a una azienda solo successivamente ritenuta mafiosa che già in precedenza effettuava, senza di noi, i servizi presso il Cara e che contestualmente svolgeva il servizio mensa anche presso la Questura di Crotone. Insomma – conclude la nota di “Ristorart” – avremmo dovuto non seguire le indicazioni e le autorizzazioni ufficiali degli organi dello Stato, sapere quello che gli organi dello Stato non sapevano. Ci sembra tutto veramente illogico e pericoloso”.