“L’evento drammatico che ha causato i 10 morti del torrente Raganello ha inferto uno dei dolori più lancinanti alla mia esistenza e dato un senso ancor più profondo alla passione a cui dedico gran parte della mia vita, la protezione civile”. Lo scrive il direttore della Protezione civile regionale, Carlo Tansi, in una lettera aperta indirizzata ai sindaci e pubblicata sulla pagina facebook della Prociv calabrese. “Questa esperienza – aggiunge Tansi – da una parte mi ha insegnato quanto sia vitale il sistema d’allertamento regionale per la sicurezza di 2 milioni di Calabresi, e dall’altra mi ha gettato in un profondo sconforto nel vedere voi sindaci della Calabria schiacciati da responsabilità – attribuite loro da leggi nazionali per il ruolo istituzionale che rivestite – senza strumenti per poter fronteggiare le emergenze di una delle regioni al mondo più esposte alle calamità naturali”.
“Nella speranza che il governo centrale, attraverso leggi “ad hoc”, possa garantire a voi sindaci le risorse umane ed economiche per fronteggiare le calamità naturali o rivisitare profondamente certe leggi in materia, io – prosegue il direttore della Protezione civile calabrese- continuerò a stare con tutte le mie energie dalla vostra parte, non solo – sostiene Tansi – continuando a rispondere dal mio cellulare personale ad ogni vostra chiamata d’emergenza 24 ore su 24 tutti i giorni dell’anno, e a scappare verso i vostri luoghi immediatamente, anche il giorno di Natale, quando la terra frana o brucia e mette a rischio la vita della gente, ma anche per condividere il vostro profondo senso di solitudine e del dovere. Grazie sindaci – conclude Tansi – per tutto ciò che fate per il sistema di protezione civile e per la sicurezza di tutti noi calabresi”.