CATANZARO. Il ministero dello sviluppo economico convocherà le organizzazioni sindacali a Roma per discutere della vertenza Infocontact, società operante nel settore dei servizi per le compagnie telefoniche che occupa 1.800 persone. Lo ha reso noto Daniele Carchidi, segretario della generale SLC Cgil Calabria. “In attesa della convocazione formale che giungerà alle segreterie nazionali e regionali di categoria, i lavoratori – afferma Carchidi – potranno godersi questa prima conquista, che comunque non è che il primo passo verso una risoluzione positiva di una vertenza che impatta 1800 famiglie calabresi. La manifestazione appena conclusa in Piazza Prefettura – dice il sindacalista – ha portato i suoi frutti, grazie al prezioso contributo di Sua Eccellenza il Prefetto di Catanzaro che prontamente ha sollecitato il Ministero per questa convocazione tanto attesa dai lavoratori di Infocontact”. Il sindacalista rivolge “un ringraziamento doveroso a tutte le parti istituzionali che si sono mobilitate raccogliendo l’appello che le organizzazioni sindacali regionali hanno lanciato nei giorni scorsi. Un doveroso plauso va a tutti quei lavoratori di Infocontact che quest’oggi erano in piazza nel loro tempo libero per rivendicare una risposta per il loro futuro occupazionale, ma soprattutto a tutti quei lavoratori che con competenza, professionalità e senso del dovere erano a garantire continuità lavorativa sul proprio posto di lavoro. Il 22 – continua – a Roma andremo con il chiaro obiettivo di trovare soluzioni condivise che garantiscono la tenuta occupazionale del perimetro aziendale richiamando a responsabilità tutte le aziende committenti affinché diano continuità lavorativa ad Infocontact ora ed alle aziende che subentreranno poi. Questa non è che il primo passo verso una risoluzione positiva della vertenza, ma sicuramente non è che l’inizio. Ora più che mai – conclude – bisognerà tenere alta l’attenzione sulla vicenda Infocontact, puntando attraverso il dialogo e la concertazione tra le parti a ricercare soluzioni ottimali per 1800 figli di questa terra già deturpata da centinaia di crisi occupazionali”.