“È stato un inverno lungo e freddo quello che ci lasciamo alle spalle. Un inverno per me particolare che lascia un segno indelebile nella mia esistenza e nella storia della Calabria. Finalmente è arrivata la Primavera a ridare giustizia a me e alla terra che ho la responsabilità e l’onore di guidare”. Lo afferma il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, dopo l’accoglimento, da parte dei giudici della Cassazione, del ricorso contro il provvedimento che gli imponeva l’obbligo di dimora a San Giovanni in Fiore, nel Cosentino, suo comune di residenza. “E ancor più feroce – prosegue – l’angoscia alimentata dal dubbio che i calabresi possano essersi sentiti traditi e ingannati da colui nel quale hanno riposto la loro fiducia, affidandogli la responsabilità di governare la Cosa Pubblica, il loro futuro, le loro speranze. Sento di dire oggi ciò che ho avuto modo di dire il giorno in cui mi è stato notificato il provvedimento di limitazione della mia libertà e lo faccio con la forza della giustizia che si aggiunge a quella della verità, che è stata per me il primo fattore di resistenza: i calabresi devono stare tranquilli, il loro presidente non ha mai tradito la loro fiducia e mai lo farà. La mia azione di governo – rivendica Oliverio – è stata sempre ispirata alla lealtà, ai valori dell’onestà e all’affermazione della legalità, valori in cui ho creduto e continuo a credere e per i quali ho speso la mia intera esistenza. Valori che considero fondamentali per recuperare la fiducia necessaria al riscatto di questa terra ingiustamente martoriata e segnata da ferite profonde. Una terra ricca di grandi risorse umane e naturali per la quale vale la pena battersi anche a costo di sacrifici dettati da ingiustizie che lasciano segni profondi”.