CATANZARO. “Mi auguro che il decreto del governo per la sanità calabrese arrivi prestissimo perché non c’è tempo da perdere”. Lo ha detto il commissario della sanità calabrese, Saverio Cotticelli, parlando con i giornalisti a margine di un dibattito a Lamezia Terme. “Il ministro Grillo – ha aggiunto Cotticelli – si è impegnata personalmente, lei e tutto il governo. Il presidente Conte ha condiviso l’estrema necessità e urgenza di provvedere alla Calabria con misure eccezionali come la situazione impone. Quindi, confidiamo molto nella tempistica che ci auguriamo e sappiamo che sarà breve”. Cotticelli ha poi aggiunto: “Nel decreto ci sono anche misure economiche, perché il governo metterà, oltre che la faccia e le misure, anche fondi importanti per mettere in sicurezza le strutture che oggi hanno bisogno o di un intervento immediato. Non è solo un pacchetto di misure amministrative ma ci saranno anche importanti interventi economici su strutture che abbiamo individuato e hanno urgente bisogno di interventi”. Commentando l’annuncio del premier Conte di un prossimo Cdm in Calabria: “Un segnale di vicinanza e di sostegno”.
“L’obiettivo principale è la moralizzazione, la legalità, l’emersione di tutte le zone opache, il riordino amministrativo che poi genera crimine. In Calabria – ha proseguito Cotticelli – non è tutto da buttare, ci sono energie preziose che sono la maggioranza, ma è una maggioranza silenziosa che non fa sentire la propria presenza, ed è oppressa e condizionata da alcuni prepotenti che fanno in modo che le strutture non funzionino perché poi ci dev’essere la speculazione. L’opera che mi accingo a fare e a portare a termine con l’impegno più totale – ha spiegato il commissario – è quella di moralizzare le attività della sanità. Io ho un contatto diretto e quotidiano con l’autorità giudiziaria, alla quale in tempo reale, cioè subito, trasmetto tutte le carte e le situazioni che hanno profili di responsabilità penale”. “Bisogna smetterla: adesso basta, non se ne può più”.
“Al prossimo tavolo di verifica chiederemo, in nome della povera gente di Calabria, una deroga alla realtà. C’è un meccanismo automatico per cui purtroppo – ha rilevato Cotticelli – se sei fuori devono scattare delle misure di salvaguardia. Quindi i calabresi sono bastonati due volte: primo perché non hanno i servizi minimi, poi devono pagare più tasse locali e poi c’è il blocco del turn over per tre anni. Non è possibile pagare 300 milioni all’anno di mobilità passiva, perché – ha evidenziato il commissario – per farsi una Tac devono andare a Roma, Milano o Torino, quando qui si sono spesi con l’articolo 20 centinaia di milioni per acquistare attrezzature che non funzionano”. Secondo Cotticelli, “la moralizzazione serve a questo: far funzionare il pubblico, far funzionare quello che è pagato dallo Stato, e in questa terra lo Stato spende e pure bene e poi dopo in fase esecutivo queste attrezzature non funzionano o non vengono fatte funzionare, cosa ancora più grave. Poi ci sono i privati. Per carità, nulla contro i privati, ma il sistema integrato pubblico privato dev’essere virtuoso, ma non si può far funzionare il privato affossando il pubblico: questo è inconcepibile e intollerabile, perché va contro la povera gente. Questo non è tollerabile: non lo consentirò mai e il governo non lo consentirà mai”.