“I dati Istat ci consegnano un paese spezzato in due sul fronte del reddito e del patrimonio, con la forbice tra Nord e Sud che continua pericolosamente ad allargarsi. Il reddito medio disponibile procapite in Calabria è infatti inferiore del 60% rispetto a quello del Nord Italia, con una differenza pari a circa 15.000 euro”. E’ quanto sostiene, in una nota, Francesco Di Lieto, vicepresidente del Codacons. “Chi vive a Crotone o a Vibo Valentia – prosegue Di Lieto – registra un reddito di circa 11 mila euro, contro una media di 26.700 euro di chi vive a Milano. La situazione non va meglio se si analizzano i dati sul patrimonio procapite, che al Sud risulta pari a meno della metà della media nazionale. Si tratta di un divario allarmante che, invece di ridursi, aumenta, a tutto danno delle famiglie calabresi che continuano a patire condizioni economiche sfavorevoli ed a sentire il peso della povertà, la cui incidenza non a caso è assai più elevata nella nostra regione”. “Anche sul fronte sicurezza – prosegue il vice presidente del Codacons – emerge il triste primato negativo di Vibo Valentia, con 4,3 omicidi per 100mila abitanti. Ma penalizzazione della Calabria emerge in tutta la sua drammaticità, se si scorrono i dati forniti dall’Istat e relativi alla mobilità dei giovani laureati. Ebbene le perdite più consistenti si registrano a Reggio dove il 4,2 % dei neolaureati è costretta ad abbandonare la Calabria. Una perdita di capitale umano che deve far riflettere sulle opportunità che la Calabria realmente offre alle proprie eccellenze”.