CATANZARO. Otto consiglieri di minoranza hanno depositato un’interpellanza urgente, a risposta scritta, al sindaco di Catanzaro Sergio Abramo sul la vicenda “Safe City”, un progetto di videosorveglianza proposto nel 2012 al Comune da una società israeliana. Il progetto è poi stato al centro di un iter amministrativo che non si è concretizzato, ma che è finito sotto la lente della Procura del capoluogo calabrese, che aveva aperto un’indagine ipotizzando, a carico del sindaco Sergio Abramo e dell’allora Giunta comunale, i reati di abuso d’ufficio e falso ideologico. Ad aprile lo scorso la Procura ha chiesto al Gip l’archiviazione per intervenuta prescrizione, esprimendo, tuttavia, alcune censure all’operato dell’amministrazione comunale di Catanzaro, tra cui quella della previsione dell’attribuzione diretta e senza gara del progetto di videosorveglianza in favore della società israeliana. Sulla vicenda, oggi, nell’atto di sindacato ispettivo si osserva che “la condotta antigiuridica di Abramo, accertata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro, è grave e si pone in contrasto con i più elementari principi sui cui fonda e si deve fondare la condotta della pubblica amministrazione e degli organi politici e di vertice nell’attribuzione di incarichi e servizi e lavori. Non può non vedersi pertanto – sostengono gli esponenti dell’opposizione – il “rischio” che incombe sul Comune di Catanzaro il cui sindaco si è macchiato di condotte che sono state fortemente censurate dalla Procura”.
Con l’interpellanza, i consiglieri comunali di minoranza chiedono che “il sindaco del Comune di Catanzaro, con urgenza, voglia chiarire la propria posizione e spiegare i motivi della propria condotta e quali siano, in merito ai fatti esposti, i suoi intendimenti”. L’interpellanza è firmata, in particolare, dai consiglieri comunali Gianmichele Bosco e Nicola Fiorita (“Cambiavento”), Sergio Costanzo, Cristina Rotundo e Fabio Celia (“Fare per Catanzaro”), Lorenzo Costa e Libero Notarangelo (Pd) e Roberto Guerriero (Socialisti&Democratici”). Nei giorni scorsi, una richiesta di chiarimento sulla vicenda “Safe City” era stata rivolta al sindaco di Catanzaro anche dal presidente della Commissione regionale anti-’ndrangheta, Arturo Bova.
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