di RTC Sport
Il Catanzaro torna al sospirato successo superando 3 a 1 l’Avellino di Capuano. Esclusioni eccellenti di Grassadonia che aveva annunciato di voler cambiare qualcosa ma sorprende tutti. Fuori Maita, Quaranta, Fischnaller. Abbandona il 3-4-3 e parte col 3-5-2 proponendo diverse novità dall’inizio: in difesa gioca per la prima volta Pinna come centrale di sinistra, assieme a Signorini e Martinelli. Grande sorpresa in mezzo al campo: non c’è Maita ma spazio a Risolo. In attacco Nicastro, preferito a Fischnaller, fa tandem con l’inamovibile Kanoute. Tra gli irpini in attacco c’è Rossetti e non Albadoro. Prima grossa occasione al 20′ per gli ospiti, sinistro quasi letale di Micovski che si stampa sul legno sinistro, Di Gennaro rischia grosso. Al 23′ al primo vero affondo la sblocca il Catanzaro: gran botta di Kanoute, respinge Abibi, batti e ribatti in area con sfera che giunge a Favalli che controlla e spinge in porta il vantaggio. Passano 5′: cross al bacio da sinistra di Favalli per la testa di Nicastro che si avvita con prontezza ed inchioda Abibi. Prima dell’intervallo incomprensione tra Di Gennaro e Signorini, il disimpegno difensivo facile non riesce e diventa una potenziale chance per gli irpini che ne approfittano prontamente, De Marco mette un fendente in mezzo, difesa spiazzata ed in controtempo, gioco facile per Di Paolantonio che appoggia e realizza l’1 a 2 che riporta in partita l’Avellino. Nel secondo tempo al 7′ occasionissima per Kanoute che da pochi passi si avvita in area ma spedisce fuori da ottima posizione. Al 31′ il Catanzaro la chiude: Nicastro sfugge a Laezza che scivola sullo scatto e reclama un fallo, l’arbitro giustamente non interviene, l’attaccante mette dentro per l’indisturbato Kanoute che fa 3 a 1 facile facile. Gara in ghiaccio per Grassadonia che da’ spazio a Maita, Figliomeni e Fischnaller. Prima vittoria per Grassadonia sulla panchina del Catanzaro, secondo ko per Capuano. Il Catanzaro respira dopo un periodo da dimenticare al più presto. Le scelte, coraggiose, di Grassadonia, hanno avuto ragione.
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