Attraverso una complessa attività di indagine eseguita su migliaia di containers provenienti dal continente americano, gli uomini della Guardia di Finanza, con il supporto di unità cinofile e grazie ai sofisticati scanner in dotazione all’Agenzia delle Dogane, sono riusciti ad individuare quello in cui era stato occultato lo stupefacente. Nonostante la tendenza alla delocalizzazione delle spedizioni su altri porti, Gioia Tauro, secondo gli inquirenti, rimane comunque uno dei principali scali di riferimento dei narcotrafficanti.
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