Il Consiglio provinciale, presieduto dal vicepresidente Antonio Montuoro, ha approvato all’unanimità dei presenti (una sola astensione, quella di Davide Zicchinella) il Piano di dimensionamento scolastico della Provincia di Catanzaro per l’anno scolastico 2020/2021.
“Siamo arrivati a questo risultato-ha affermato Montuoro ai microfoni di RTC-Telecalabria- tramite la condivisione e l’ascolto del territorio. Avevamo direttive ed obblighi imposti dalla Regione e dall’Ufficio Scolastico regionale. E’ da circa un mese che intratteniamo rapporti costanti con tutti i protagonisti delle istituzioni scolastiche per giungere al miglior risultato possibile sia in termini organizzativi che di formazione. Ringrazio, infatti, tutti i componenti del Consiglio ma non potrei non ringraziare il nostro presidente Abramo per l’eccezionale lavoro che sta svolgendo alla guida della Provincia che tutti gli riconoscono. Ascoltando tutti, siamo riusciti addirittura ad aumentare il numero delle dirigenze e a creare nuovi posti di lavoro fermo restando che tutto rimane perfettibile”. “Quello che abbiamo portato avanti è stato un lavoro ampiamente condiviso – ha affermato il consigliere provinciale con delega alla pubblica istruzione, Ezio Praticò – basato soprattutto sulla necessità di mantenere tutti i posti di lavoro e riuscendo addirittura a creare due nuove dirigenze che diventeranno quattro nel triennio.
Si ricorda che l’aggiornamento annuale del Piano di dimensionamento scolastico si rende necessario per verificare se gli assetti degli istituti comprensivi e superiori della Provincia sono mantenuti ovvero se vi siano stati significativi scostamenti nei numeri degli allievi frequentanti le diverse istituzioni.
Le linee guida della Regione Calabria, relative al dimensionamento della rete scolastica e alla programmazione dell’offerta formativa per il quinquennio 2017-2018/2022-2023, prevedono i seguenti limiti per il mantenimento dell’autonomia scolastica: limite minimo di numero 600 alunni, ridotto a numero 400 unità per le istituzioni scolastiche comprese nei Comuni per cui è prevista l’applicabilità della deroga (territori montani, territori con presenza di minoranze linguistiche, aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche); limite massimo di n. 900 alunni elevabile a 1.500 per quegli istituti comprensivi e per gli istituti di istruzione secondaria di secondo grado ricadenti nei territori e/o aventi le caratteristiche dettagliate al punto f) delle linee guida regionali.
Attualmente nella provincia di Catanzaro sono presenti sei istituzioni scolastiche sottodimensionate: Istituto comprensivo “Don Lorenzo Milani” di Martirano, Istituto comprensivo di Nocera Terinese, Istituto comprensivo di Cropani, Istituto comprensivo di Simeri Crichi, Istituto comprensivo “Don Lorenzo Milani” di Lamezia Terme, Liceo classico F. Fiorentino” di Lamezia Terme.
Tra gli obiettivi principali di attuazione del dimensionamento scolastico vi è quello di abbattere il ricorso all’istituto della “reggenza”.
Il Piano provinciale dell’offerta formativa di istruzione e formazione è stato formulato con il coinvolgimento delle istituzioni e degli altri attori del territorio, tenendo nella dovuta considerazione i seguenti parametri: adeguata distribuzione sul territorio, trend demografici, effettivi bacini di utenza, accesso ai servizi, realtà territoriali confinanti, completezza e complementarietà dei percorsi, disponibilità di spazi e strumenti per attività didattiche e laboratori per l’avvio e il completamento dei corsi.
La riorganizzazione della rete scolastica relativamente al I e II ciclo di istruzione ha avuto come obiettivo quello di pervenire alla definizione di assetti organizzativi autonomi stabili nel tempo, cercando di eliminare le reggenze e distribuire equamente sul territorio le autonomie scolastiche.
Ma c’è anche chi ha espresso il suo malcontento, ovvero i sindaci di Simeri Crichi e di Nocera Terinese. “Nel primo caso si è trattato di una vera e propria marcia indietro-ha affermato Montuoro-in quanto l’Amministrazione di Simeri Crichi aveva in un primo momento accettato di buon grado le soluzioni proposte. Nel caso di Nocera non abbiamo fatto altro che ascoltare il territorio, con ben 5 comuni, ovvero Martirano, Martirano Lombardo, Conflenti, Motta Santa Lucia e San Mango d’Aquino che sono andati convintamente nella direzione tracciata”.
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