“L’Europa è l’epicentro della prima pandemia di coronavirus e ogni paese, senza eccezioni, deve intraprendere le sue azioni più audaci per fermare o rallentare la diffusione del virus”. Ad affermarlo Hans Kluge, direttore per l’Europa dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) in una conferenza stampa. “A oggi, 146 paesi nel mondo sono stati infettati da questo nuovo virus e oltre 6.500 persone sono morte – ha aggiunto – Un terzo dei casi riportati è in Europa. L’azione più audace dovrebbe includere l’azione della comunità”. “L’Italia è uno dei Paesi più colpiti, ed è ora la piattaforma di know how in Europa. Quello che stiamo imparando in Italia servirà anche all’Europa e a tutto il mondo. Dobbiamo lavorare mano nella mano, imparando ogni giorno, in ogni settore”, ha aggiunto poi Kluge sottolineando: “Ho incontrato nelle scorse settimane le autorità italiane e vorrei ribadire ancora una volta il mio apprezzamento al ministro della Salute Roberto Speranza per la trasparenza nel condividere i dati”. Dorit Nitzan, coordinatrice per le Emergenze sanitarie dell’Oms Europa, ha poi fatto notare che “l’Italia ha una popolazione con più anziani di altri Paesi, ad esempio la Corea del Sud ha più giovani e più donne. E’ un elemento che fa molta differenza e anche per questo dobbiamo sempre guardare alle situazioni singole, paese per paese”. “Questo è un momento senza precedenti. È importante che i paesi lavorino insieme, imparino gli uni dagli altri e armonizzino gli sforzi. Il virus può essere respinto dalla solidarietà all’interno delle comunità, all’interno delle Nazioni e all’interno della nostra regione”, ha poi aggiunto Kluge.
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