“Non è concepibile che il Frecciarossa solo adesso possa arrivare a Lamezia Terme, lo aspettavamo da una vita, ci voleva il virus per sbloccare la situazione”. Così una passeggera del treno che stamattina, alle 8 in punto, è partito dalla stazione di Torino Porta Nuova diretto in Calabria. Il primo dopo la riapertura delle regioni. “Mi trovo qui a Torino perché ho accompagnato mia sorella in ospedale – aggiunge – in Calabria la sanità non funziona come dovrebbe, i medici non sono certo tutti eroi. Adesso per fortuna mia sorella sta bene, lo staff del Mauriziano ha fatto un ottimo lavoro e per questo li ringrazio”. Prima di accedere alle carrozze, i passeggeri devono passare due controlli: prima la misurazione della temperatura, quindi il controllo dei biglietti. I posti sul treno sono esauriti, anche se la capienza è stata ridotta del 50 per cento per assicurare le distanze di sicurezza. “Era ora – dice un passeggero siciliano diretto a Messina – questo è un momento particolare, quasi emozionante. Per arrivare a casa impiegherò dieci ore, ma l’importante ora è tornare”. Poco distante una ragazza di Reggio Calabria trascina il trolley avvicinandosi ai controlli. “Sono felice, dovevo tornare a Pasqua, ma poi tutto è stato annullato. Penso sia stato giusto aspettare prima di riaprire i collegamenti con le altre regioni, purtroppo la situazione è stata gestita male all’inizio. Ora voglio solo rivedere i miei genitori”. Per una coetanea diretta a Palermo il viaggio sarà un po’ più lungo. “Ho prenotato una settimana fa, dopo due voli annullati ho deciso per il treno. Finalmente rivedo la mia famiglia e pazienza che impiegherò piú tempo”. Facce sorridenti anche sul treno ad alta velocità delle 8.40 diretto a Napoli. Alla partenza sono 90 i passeggeri a bordo.