di Manuel Soluri (RTC-GDC)
Gradualmente si prova a tornare alla normalità, nel post pandemia Covid-19. Ripartono così, anche se in forma piu’ contenuta e rimanendo attenti e scrupolosi nel rispetto delle regole e delle disposizioni anti-contagio, le visite guidate nelle città calabresi. Quello scorso è stato un sabato dedicato all’Urban trekking e ad un tour affascinante nel centro storico di Catanzaro. E’ quanto ha organizzato l’archeologo Tommaso Scerbo, il quale è tornato nei luoghi studiati ed approfonditi nel suo libro “Katanzarion”, che racconta la storia medievale della città: “Ho percepito notevole entusiasmo tra i partecipanti-ha dichiarato Scerbo al microfono di RTC, la RadioTelevisione della Calabria, nonostante un normale timore iniziale, in quanto si proveniva da un momento molto difficile per la nostra società. Ma, seppur lentamente, è giusto e doveroso provare a tornare a vivere con serenità, per quanto cio’ è possibile. L’intenzione è quella di raccontare la città, anche tramite la promozione del mio libro”. Oltre 2 ore e 30 di percorso durante le quali si è parlato della città, delle sue origini e delle sue evoluzioni dai bizantini, arabi ed ebrei ai normanni, scoprendo chiese e monumenti che sono stati trasformati o non esistono più. Inoltre la lettura di mappe antiche per individuare e capire cio’ che non esiste piu’ o è stato trasformato, senza tralasciare curiosita’, miti e leggende popolari che nascondono la vera storia urbanistica, umana e sociale del Kastron-Castrum antico. Il gruppo, costituito da circa 10 persone che hanno mantenuto distanza di sicurezza durante gli spostamenti oltre che i dispositivi di protezione individuale come le mascherine, ha avuto quindi modo di esplorare la città, di approfondire il trilinguismo ed i culti, la politica delle origini bizantino normanne. Come già scritto, il tour guidato è stato basato sulla mappa e sugli studi di Scerbo. Pertanto, partendo dal Politeama, il gruppo ha proseguito in direzione Grecia, la Vallotta, Bellavista, Porta Marina, la Maddalena, Santa Maria di Mezzogiorno, la vecchia Porta di Pratica, Sant’Angelo, Sant’Homobono, palazzo Fazzari fino al Castello Normanno che ha rappresentato il capolinea dell’urban trekking curato dall’archeologo Tommaso Scerbo.
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