Dalla riforma della sanità alle riforme istituzionali, dalle infrastrutture ai servizi, dall’ambiente e dalla manutenzione del territorio alla cultura e al diritto allo studio: sono questi alcuni dei punti del “Piano per lo sviluppo e il lavoro per la Calabria” elaborato dalla Cgil regionale. Il piano è stato presentato oggi, in una conferenza stampa a Catanzaro, dal segretario generale della Cgil Calabria, Angelo Sposato, e dai segretari regionali del sindacato, Caterina Vaiti e Luigi Verardi.
“La fase di emergenza per il Covid-19 sta determinando conseguenze economiche e sociali che richiedono proposte e azioni concrete per la ripartenza e per consentire un nuovo sviluppo della Calabria”, ha spiegato Sposato: “Chiediamo al governo regionale e al governo nazionale e alla politica regionale e nazionale – ha aggiunto il segretario della Cgil calabrese – un confronto immediato nel merito delle questioni perché in autunno la Calabria rischia di diventare una bomba sociale. Il governo regionale ma anche quello nazionale devono adesso dire con chiarezza cosa intendono fare per la Calabria”. Per la Cgil Calabria, che pone “sviluppo, lavoro e legalità come punti fermi da cui muovere per la ripartenza del territorio”, nei prossimi mesi “sarà decisivo l’utilizzo virtuoso delle risorse del ‘Recovery Fund’, dei fondi stanziati dal governo nazionale e della nuova programmazione dei fondi europei da parte della Regione Calabria”. Nel dettaglio del piano, per la segreteria generale della Cgil Calabria è prioritaria “la riforma del sistema sanitario regionale, che deve attuare il superamento del ‘Decreto Calabria’, la sostituzione del commissariamento ad acta, un piano operativo condiviso, lo sblocco delle assunzioni, la stabilizzazione del precariato, la verifica degli accreditamenti nella sanità privata, la costruzione dei nuovi ospedali e soprattutto il piano per la gestione Covid e post Covid, che ancora non c’è”.
La Cgil Calabria, inoltre rivendica “l’attuazione della legge regionale sul welfare e un nuovo piano socio-assistenziale”. il “Piano per lo sviluppo e per il lavoro della Calabria” della Cgil prevede inoltre “il completamento del processo di decentramento amministrativo, della riorganizzazione della macchina burocratica regionale, delle riforme istituzionali con fusioni e aggregazioni di Comuni, un piano per la manutenzione e la salvaguardia del territorio dal rischio ambientale, sismico e idrogeologico, un piano di investimenti pubblici con le partecipate pubbliche nelle aree di competenza Zes”. Va inoltre definita – rileva la Cgil Calabria – una strategia per il porto di Gioia Tauro, “con una governance che superi il commissariamento”, così come è necessario “un piano regionale sulle infrastrutture, che passi dal rilancio del sistema aeroportuale al completamento dell’intero tracciato della Statale 106, dall’Alta velocità, al piano energetico alla digitalizzazione completa del territorio”. Nella piattaforma della Cgil Calabria inoltre sono presenti “la legge regionale sul diritto allo studio, da concretizzare con un piano per l’offerta formativa di qualità e con forme di sostegno economico. In assenza di una risalita della curva epidemiologica, per l’anno scolastico 2020-21 ribadiamo il principio inderogabile di far ripartire tutte le attività scolastiche in presenza, ritenendo la didattica a distanza strumento emergenziale o complementare”. Per la Cgil Calabria, poi, si deve puntare al “rilancio del turismo, con particolare riferimento alla cultura, ai beni archeologici, alla ripresa della campagna di scavi dei siti di maggiore interesse”. Tra i temi al centro dell’azione della Cgil quello della lotta contro il caporalato, per la quale si chiede “l’applicazione della legge con misure anti-sfruttamento come il servizio di trasporto pubblico, il collocamento pubblico attraverso i centri per l’impiego e politiche contro il disagio abitativo”, e la sicurezza sui luoghi di lavoro: sotto quest’ultimo aspetto, il sindacato sollecita ancora una volta la convocazione del tavolo di coordinamento regionale da parte della presidenza della Regione.
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