“Decisione impopolare, cinica e che non poggia su nessuna base scientifica”. Lo ha affermato il presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì, che ha ribadito le critiche alle ultime decisioni del governo in tema di misure anti Covid in vista del Natale. Parlando con i giornalisti a margine di una conferenza stampa a Catanzaro, Spirlì ha osservato: “Sta ormai diventando offensivo, perché una cosa è arrivare a proporre ma un’altra cosa è arrivare a imporre. Di volta in volta arrivano bozze di dpcm alla Conferenza Stato Regionali, in realtà sono bozze non di proposte ma di decisioni già prese, per cui diventa di volta in volta faticosa farsi ascoltare e riuscire”.
“Questo problema – ha sostenuto il presidente della Regione Calabria – riguarda tutte le Regioni, non solo la Calabria. E’ l’ennesimo Dpcm che scende all’alto, sordo a qualsiasi nostra richiesta e in questa fase anche dannoso per gli italiani. Chiudere il Natale, poi chiudere tre giorni specifici – 25, 26 dicembre e 1 gennaio – e chiuderli anche alla possibilità della piccola condivisione familiare, chiudendo ogni paese come se fosse uno Stato a sé e impedendo la riunione dei genitori con i figli, soprattutto i genitori anziani che magari in un comune della Calabria possono abitare a chilometri di distanza, ai figli, significa volere il male delle famiglie e questo non lo possiamo consentire. È una decisione impopolare, soprattutto cinica e che non poggia su nessuna base scientifica. Mi devono spiegare cosa significa chiudere in giorni specifici e lasciare poi magari aperti gli altri”. Inoltre, secondo Spirlì “oltre al danno delle famiglie c’è un danno grave per le imprese, perché nei nostri comuni ci sono piccole attività di ristorazione che vivono della clientela dei paesi vicini. Chiudere i territori, addirittura all’interno della stessa provincia, io lo trovo un atto quasi criminale. Questo non ha senso, veramente non ha senso. Queste decisioni insensate – ha concluso il presidente facente funzioni della Regione Calabria – il governo le prende da solo e se ne assume la responsabilità”.