Dopo la netta presa di posizione del Comitato tecnico scientifico, che ha auspicato un rinvio “data la situazione epidemiologica”, si fa sempre più concreta la possibilità che vengano differite le elezioni regionali in Calabria, fissate per il 14 febbraio. Chi si dice però nettamente contrario a qualsiasi ipotesi di rinvio é il centrodestra. Già martedì sera, dopo che il Cts aveva reso nota la sua valutazione, c’era stata la presa di posizione da parte dei deputati e dei senatori calabresi di Forza Italia. “Le elezioni regionali in Calabria -hanno sostenuto in una nota- vanno celebrate il prima possibile. Il governatore facente funzioni Spirlì ha già individuato la data nel prossimo 14 febbraio. I tecnici del Comitato tecnico scientifico non seguano la logica dei Dpcm di Conte e non mettano in quarantena la democrazia. Il popolo calabrese ha il diritto di potersi esprimere nelle urne. Le elezioni il 14 febbraio sono condizione determinante per la Calabria. Nessuno si inventi strambi e inconcepibili rinvii”. Nettamente contrari al rinvio anche la Lega e Fratelli d’Italia. “I calabresi -ha sostenuto il deputato leghista Domenico Furgiuele- possano eleggere il prima possibile la loro massima Assemblea legislativa”. Anche secondo il partito di Giorgia Meloni, “la Calabria, considerata la situazione di emergenza sanitaria ed economica, ha più che mai bisogno di un Governo nel pieno delle sue funzioni e legittimato dal consenso popolare”. Chi invece ha parlato di “scelta scriteriata” a proposito della data del 14 febbraio per svolgere le elezioni, sono stati i parlamentari calabresi del “Movimento 5 stelle” Giuseppe Auddino, Elisa Scutellà, Laura Ferrara e Massimo Misiti. Si é appreso, comunque, che il presidente facente funzioni della Regione, Nino Spirlì, che nei giorni scorsi aveva preannunciato “novità a breve” proprio in merito alla data fissata per le elezioni, sta aspettando una risposta in tal senso dal Governo, con il quale é in costante contatto. Spirlì, in particolare, sta attendendo che i ministri Boccia, Speranza e Fraccaro si pronuncino sulla conciliabilità della data del 14 febbraio con la proroga fino al 31 marzo dello stato di emergenza. Una risposta negativa da parte del Governo renderebbe inevitabile un rinvio della consultazione regionale.