VIBO VALENTIA/ Francesco Muzzopappa, avvocato penalista, è il candidato della coalizione di centro a sindaco di Vibo Valentia nelle consultazioni amministrative dell’8 e 9 giugno. Il nome di Muzzopappa, sostenuto da Azione, Italia Viva, Udc, Idm, Noi Moderati, e da movimenti civici quali soprattutto Città Futura – si affianca a quelli di Enzo Romeo che correrà con il centrosinistra (Pd, M5S, Sinistra Italiana, il gruppo di Antonio Lo Schiavo e alcune liste civiche) e Roberto Cosentino candidato sindaco del centrodestra (Fi, FdI, Indipendenza). “Il nostro – sottolinea una nota dei centristi vibonesi – è un progetto in alternativa alle coalizioni di centrodestra e centrosinistra. Siamo convinti che non si possa professare il ‘credo’ della modernità mettendolo in pratica con gli stessi nomi e volti che si aggirano sul territorio da oltre venti anni. Il percorso intrapreso si fonda su valori comuni e un impegno forte e concreto, indirizzato a mettere in piedi un progetto politico nuovo in cui si privilegi la partecipazione dei cittadini. Il governo della città, infatti, non può e non deve essere un affare dinastico”. “La nostra coalizione – riporta ancora la nota – è lieta di confrontarsi e intraprendere un percorso politico comune con il mondo dell’associazionismo politico, culturale del territorio oltre che con ogni forza politica che si riconosca nei valori più alti e nobili della democrazia e della rappresentanza sociale in grado di garantire, oltremodo, la più ampia ed estesa partecipazione della cittadinanza”. Il nome dell’avvocato Muzzopappa – già consigliere comunale dal 2006 al 2010 con la Democrazia Cristiana, ex presidente della Bcc del Vibonese – arriva al termine di una travagliata fase che ha interessato il polo di centro che rischiava di rimanere incartato proprio sulla figura del candidato sindaco e che aveva subito le fuoriuscite di Stefano Luciano, componente di Azione (partito guidato da Francesco De Nisi e il cui simbolo quindi resta al Centro), di “Indipendenza” che fa capo all’ex senatore Franco Bevilacqua e dell’ex deputato Michele Ranieli.