“Forse sarebbe il caso che tutta l’Italia, come è stato lo scorso anno in primavera, fosse in una zona unica”. Lo ha detto il presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì, ospite di “Oggi è un altro giorno” di Rai 1, con riferimento all’incontro odierno con il governo nazionale in tema di misure anti Covid 19. “Come al solito – ha esordito Spirlì – abbiamo parlato del tutto o del nulla, nel senso che le decisioni sono state già abbondantemente prese, poi c’è l’interlocuzione con le Regioni e poi si arriva al Dpcm e ci ritroviamo sempre a dover prendere atto che il governo decide da sé. Ma il problema grave è che decide di non decidere. Intanto questa zonizzazione dell’Italia non fa altro che creare sperequazioni incredibili, si crea quasi un motivo di comparazione indegna tra le Regioni perché – ha osservato il presidente della Regione Calabria – stabilire quale si comporta meglio e quale si comporta peggio quando sappiamo che in realtà è il virus che decide e non sempre il comportamento della gente. Gi italiani si comportano più o meno allo stesso modo, dalle Alpi fino a Pantelleria, al Sud come al Nord”.
Secondo Spirlì, ”forse sarebbe il caso che tutta l’Italia, come è stato lo scorso anno in primavera, fosse in una zona unica. Deciderà il governo, secondo le informazioni che ha, se è reale che ha questo avallo scientifico. Perché poi la verità vera è che non sappiamo mai se il governo decide politicamente o su basi scientifiche. Se – ha rilevato il presidente facente funzioni della Regione Calabria – decide su basi scientifiche, ce lo deve dire e dobbiamo sapere quali sono queste basi scientifiche, se decide politicamente ce lo deve dire, lo dobbiamo sapere. Se è vero che a esempio la decisione di aprire e chiudere le Regioni secondo i vari colorini dipende dall’algoritmo, come mai a Natale hanno potuto stabilire quali erano i giorni gialli e quali rossi? Se l’algoritmo vale sempre, doveva valere anche per il periodo natalizio. L’Italia si salva se dal Nord al Sud e dal Sud al Nord scegliamo di essere tutti allo stesso modo fermi: non si riesce a capire – ha concluso Spirlì – perchè in quella regione si può prendere il caffè al bar e in un’altra noi”.