L’assessore al Bilancio della Regione Calabria e segretario regionale dell’Udc, Francesco Talarico, è agli arresti domiciliari nell’ambito dell’operazione antimafia “Basso profilo” coordinata dalla Dda di Catanzaro. Nella stessa inchiesta è indagato il segretario nazionale del parito, Lorenzo Cesa, che ha annunciato le sue dimissioni.
Talarico, 54 anni, di Lamezia Terme, commercialista, in passato, ha ricoperto la carica di presidente del Consiglio regionale della Calabria oltre che di consigliere provinciale di Catanzaro e consigliere regionale.
I reati contestati a Francesco Talarico sono associazione per delinquere aggravata dal metodo mafioso e voto di scambio. In occasione delle elezioni politiche del marzo 2018 per il rinnovo della Camera dei deputati e del Senato, secondo gli inquirenti, sarebbe stato stipulato un “patto di scambio” fra esponenti dei clan e l’esponente dell’Udc calabrese consistente nella promessa di “entrature” per l’ottenimento di appalti per la fornitura di prodotti antinfortunistici e banditi da enti pubblici economici e società in house, “attraverso la mediazione dell’europarlamentare Lorenzo Cesa in cambio della promessa di un “pacchetto” di voti”.