CATANZARO. Meno di una settimana e si riparte. È già cominciato il conto alla rovescia per la seconda edizione di “Alt!Rove”, il festival di street art che, per dieci giorni, rimetterà Catanzaro al centro del panorama specializzato internazionale. Dal 30 aprile al 9 maggio il capoluogo calabrese ritornerà a rappresentare il migliore sfondo possibile per le idee di dieci artisti, italiani e stranieri: da Tellas a 108, da Alberonero a Clemens Behr, passando per Giorgio Bartocci, Ciredz, Erosie, Graphic Surgery, Sbagliato e Sten Lex. Catanzaro si trasformerà in un grande museo all’aperto grazie a un brainstorming senza pari. “AbstrACTism” è il tema della seconda edizione: “Interrogarsi sul concetto di spazio attraverso la visione dell’astrattismo” dice il team di “Alt!Rove” sul proprio sito web (www.altrovefestival.it). Ma cosa vuol dire in parole povere? Trovare un senso e un (altro) modo per riqualificare le aree abbandonate e/o degradate delle città, aprendo un dibattito (l’anno scorso riuscitissimo) e facendo parlare di sé. Anche e soprattutto fuori i confini regionali. Anche quest’anno il team del Festival, che ha ricevuto il patrocinio gratuito dell’Amministrazione comunale, è andato a caccia di fondi privati (fundraising) per mettere da parte il materiale e allestire la sede (sempre nel centro storico) in cui ospitare dibattiti e seminari, workshop e mostre audiovisive. La collaborazione fra privati, associazioni e amministrazione pubblica funziona, dà buoni risultati e può diventare una formula-modello, perché facilita una fermentazione di idee e azioni utilissime per lasciare alla città qualcosa di concreto, tangibile. La street art è l’arma per rivitalizzare gli edifici e il vivere civile in un processo osmotico che dal particolare passi al generale (e viceversa), dall’idea diventi atto (e l’esatto contrario). Dal Rudere project di via Menniti Ippolito del 2014 si fanno quattro passi in più, fino a via XX settembre 19, nello spazio concesso gratuitamente da Emanuele e Giovanni Biafora. La sede sarà trasformato in Casa Alt!Rove da tre giovani architetti: Mattia Pacorizzi, Luigi Greco e Marco Bencivenga. Se il cuore pulsante di “Alt!Rove” rimane il centro della città, le sue espressioni saranno in periferia: da Lido alla zona nord, da Pistoia a Mater Domini. Un assaggio? C’è già stato nella settimana di Pasqua: la facciata di un edificio privato, nella zona di Campagnella, grazie all’opera di Clemens Behr (nella foto in allegato), ha tutto un altro aspetto. L’apertura di Casa Alt!Rove, in via XX settembre 19, e lo start del Festival, sono programmati giovedì 30 aprile alle 18:00.