Calabria in zona arancione da ieri ma non mancano, come evidenziato da più parti, dubbi e perplessità alimentati dal livello dei contagi, ieri hanno sfiorato quota seicento, dei decessi e dalla situazione sempre più critica che si registra tra le corsie degli ospedali, in particolare a Cosenza dove si è raggiunta la saturazione dei posti letto tanto nei reparti quanto nelle terapie intensive. Riaperte le scuole di ogni ordine e grado, anche se in alcuni comuni (vedi il caso di Cosenza), le aule sono rimaste chiuse a seguito di ordinanze dei sindaci. E c’è chi, come Guccione, mette in dubbio i dati forniti giornalmente dalla Regione sui nuovi contagiati. “Nonostante la provincia di Cosenza sia in emergenza – dice Guccione – la Calabria diventa zona arancione. Ed è questa un’altra questione che bisognerebbe rivedere al più presto per fugare dubbi sul tentativo politico di cambiare colore in base, però, a dati non corretti”. “La Calabria torna in ‘zona arancione’ ma la situazione è decisamente preoccupante, afferma dal canto suo la senatrice Bianca Laura Granato (Alternativa c’è-Misto). “Contagi alle stelle, domenica abbiamo sfiorato i seicento casi, una provincia – quella di Cosenza – in serie difficoltà sanitarie e gestionali, ospedali al collasso a causa dei posti letto esauriti, vaccinazioni a rilento, e soprattutto malati (non solo di covid) abbandonati a se stessi a causa della incapacità e dell’inefficienza di chi dovrebbe occuparsi di loro con la massima attenzione dovuta a chi soffre. In questo scenario tutt’altro che rassicurante ci tocca assistere agli sketch del presidente facente funzioni della Regione che trova il tempo di andare allo stadio per tifo di convenienza, giacché la campagna elettorale è già arrivata”. Intanto con l azona arancione a riaprire i battenti sono gli esercizi commerciali, i parrucchieri, barbieri, centri estetici, locali per la toelettatura degli animali. Nulla cambia invece per bar e ristoranti che, anche in zona arancione, potranno lavorare con l’asporto o la consegna a domicilio. Il servizio per quanto riguarda i ristoranti potrà essere fornito fino alle 22 con divieto assoluto di consumo di cibi sul posto. L’asporto dai bar è invece consentito solo fino alle 18.