REGGIO CALABRIA. Nessun saluto romano. Nessuna esibizione di simboli. Ma i camerati che volevano ricordare con una messa, a Reggio Calabria, “l’omicidio”, come lo hanno definito, di Benito Mussolini non hanno accolto di buon grado la sospensione del rito da parte dell’arcivescovo, mons. Giuseppe Fiorini Morosini, e, durante una iniziativa in piazza, hanno attaccato e criticato la decisione del prelato. A Catania, invece, è stata imbrattata la facciata esterna della chiesa dove martedì sera alle 20 è in programma una messa in memoria dei 70 anni dalla morte del Duce. In Piazza San Giorgio al Corso, a Reggio Calabria, martedì mattina si sono ritrovate una trentina di persone che hanno accolto l’invito del movimento politico “Alleanza Calabrese” per commemorare la morte di Benito Mussolini. Il grande portone della chiesa di San Giorgio al Corso, conosciuta anche come il Tempio della Vittoria perchè riporta le date delle vittorie italiane nella Grande guerra, è rimasto rigorosamente sbarrato dopo che la Curia ha sospeso la celebrazione della messa in ricordo di Mussolini. I camerati che hanno deciso di raggiungere Piazza San Giorgio si sono poi spostati sul lungomare, davanti alla stele di Ciccio Franco, il leader dei moti per Reggio Calabria capoluogo, per un momento di riflessione e di preghiera. E’ stato affisso anche uno striscione con la scritta “La Tua Reggio ti onora…Ciccio Franco Presente!!!”. Non sono mancate le critiche rivolte a mons. Fiorini Morosini per la decisione di sospendere la messa. Il presidente di Alleanza Calabrese, Enzo Vacalebre, ha ricordato che far celebrare una messa non è “apologia del fascismo. Hanno avuto paura di 30 persone che volevano ricordare un uomo deceduto. È una commemorazione che ormai si fa da decenni. Non riusciamo a capire le motivazioni che hanno spinto il vescovo a sospendere la funzione”. Molto più dura la posizione di uno degli organizzatori ed ex consigliere provinciale, Franco Perrelli, secondo il quale la sospensione della messa ha come motivazione i “settecento-ottocentomila euro che il Sindaco di Reggio Calabria versa ogni anno alla Caritas diocesana. C’è stato un accordo a tavolino”. Ma non solo a Reggio Calabria ci sono polemiche sulla commemorazione della morte di Mussolini. A Catania il gruppo “Antifa” ha rivendicato di aver imbrattato le mura della chiesa Santa Maria della Guardia sostenendo che “come sinceri antifascisti, abbiamo deciso di ‘sanzionare’ il luogo in cui si dovrebbe tenere la messa per il Duce”.