La Superlega finanziata da JPMorgan e promossa da 12 club europei è stata accolta da un coro di no e ha scatenato un’autentica bufera. Per la Fifa è una “lega separatista europea chiusa”. Dieci miliardi di euro in 23 anni per la mutualità, da versare alla ‘piramide’ del calcio al di fuori dalla Superlega: è questa, secondo fonti dei 12 club fondatori del nuovo torneo, la stima in termini di solidarietà. Il nuovo torneo “fornirà una crescita economica significativamente più elevata ed un supporto al calcio europeo tramite un impegno di lungo termine a versare dei contributi di solidarietà senza tetto massimo”, è detto nel comunicato. Ora emerge che la stima è di 434 milioni l’anno per i prossimi 23 anni, 160 in più dell’attuale solidarietà Uefa. Destinazione, calcio giovanile, di base e femminile. Il progetto della Superlega preoccupa l’Associazione italiana calciatori che, con una nota sul proprio sito, “prende atto, non senza preoccupazione, delle decisioni assunte nell’ambito del Progetto della Super League europea”. Così l’Aic “non nasconde la seria preoccupazione per le eventuali conseguenze disciplinari e sportive che potrebbero derivare in capo ai calciatori, loro malgrado coinvolti dalle scelte dei club di appartenenza”. Bisognerà quindi, secondo il sindacato dei calciatori che giocano in Italia, “garantire che ogni decisione in merito sia assunta all’esito di processi equilibrati e condivisi tra tutte le parti”. I dodici club europei di calcio che hanno annunciato di aver raggiunto un accordo per costituire una nuova competizione calcistica infrasettimanale, la Super League, “governata dai Club Fondatori”, sono Milan, Arsenal, Atlético Madrid, Chelsea, Barcellona, Inter, Juventus, Liverpool, Manchester City, Manchester United, Real Madrid e Tottenham. È previsto che altri tre club aderiranno come Club Fondatori prima della stagione inaugurale, che dovrebbe iniziare “non appena possibile”.