Tra discese in campo, dietrofront e rinvii le trattative per le elezioni regionali in Calabria sono ancora un cantiere aperto. E i confronti tra i partiti procedono a scatti e a strappi, e delineano un quadro politico ancora frastagliato.
Sono ore tormentate soprattutto in casa Pd, dopo l’annuncio da parte del candidato alla presidenza della Regione indicato dai dem, il consigliere regionale Nicola Irto, di ritirare la candidatura in polemica per la gestione complessiva del partito. L’addio a sorpresa di Irto ha scosso dalle fondamenta il Pd, al punto che il segretario Enrico Letta ha deciso di inviare in Calabria il responsabile enti locali del partito, l’ex ministro Francesco Boccia, che sarà nella regione domani e venerdì per sbloccare l’impasse dei dem, provando anzitutto a ricucire lo strappo con Irto e a convincerlo a ripensarci.
Nella sua tappa calabrese Boccia incontrerà il gruppo dirigente del Pd regionale e probabilmente anche i potenziali alleati del centrosinistra: sono ancora tante, del resto, le questioni aperte, come la possibile alleanza con il Movimento 5 Stelle e le eventuali primarie, alle quali si è detta disposta a partecipare il sottosegretario per il Sud, Dalila Nesci, del M5s. Secondo quanto anticipato dal “Corriere della Sera”, peraltro, nelle ultime ore nel centrosinistra è spuntato quale candidato governatore il nome di Enzo Ciconte, noto scrittore e docente universitario esperto di mafia e in passato parlamentare del Pci. Notizia smentita oggi da Roma e anche dal comissario calabrese del partito, Stefano Graziano.
Il campo del centrosinistra resta comunque diviso: in lizza infatti ci sono già, come candidati alla presidenza della Regione, il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, alla guida in di un polo civico, e il senatore di Italia Viva Ernesto Magorno. Sia de Magistris sia Magorno hanno escluso passi indietro.
Anche nel campo del centrodestra, tuttavia, non ci sono ancora decisioni ufficiali. Forza Italia ha già da tempo indicato il capogruppo azzurro alla Camera, Roberto Occhiuto, ma sul suo nome non si sono ancora pronunciati gli alleati, e nella coalizione non mancano le fibrillazioni: si attende l’esito del tavolo nazionale con Lega e Fratelli d’Italia, tavolo aggiornato alla prossima settimana. L’indicazione di Occhiuto viene ritenuta scontata da molte fonti del centrodestra, ma in realtà resta subordinata all’esito delle trattative sulle grandi città.