“Io manovrata? Amalia Bruni ha una storia a livello scientifico e istituzionale, e mette la sua faccia e la sua persona a disposizione della Calabria in quanto calabrese”. Lo ha detto Amalia Bruni, la ricercatrice di fama internazionale, direttrice del Centro di Neurogenetica di Lamezia Terme (Catanzaro), nella conferenza stampa di presentazione della sua candidatura alla presidenza della Regione per la coalizione di centrosinistra, comprendente il Pd e il M5s.
“Io – ha aggiunto Bruni nell’incontro con i giornalisti, tenuto in un noto hotel di Gizzeria (Catanzaro) – sono la candidata di una larghissima coalizione di centrosinistra, questa situazione la voglio assolutamente precisare perché è vero che il Pd e il M5S sono stati i partiti che hanno acceso questa miccia, i partiti che mi hanno contattato, ma è anche vero che io ho chiesto, in maniera molto precisa, che si mettesse in piedi questa coalizione perché i bisogni della Calabria sono talmente enormi che non ce la si può fare da soli, è una mission impossible, bisogna essere in tanti, in tantissimi, soprattutto per fronteggiare l’armamentario imponente del centrodestra. E’ evidente – ha sostenuto ancora – che questo sforzo deve appartenere a tutte le forze che vogliono il cambiamento in Calabria. Ringrazio Boccia, Graziano, Misiti, il Movimento 5 Stelle, tutti coloro che – ha proseguito il candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Calabria – si sono dato da fare per questo e non era scontato. Io sono ovviamente felice di essere riuscita, dopo due giorni di consultazione molto intensa, a fare questa scelta”.
Bruni ha quindi aggiunto: “Non ho parlato con Letta, ma tutto quello che è stato fatto è stato fatto a nome di Letta e a nome di Conte così come a nome del ministro della Salute Speranza, diciamo che c’è un pienissimo appoggio e grande sintonia da parte del governo e questo ci aiuta ad avere un argomentare con le istituzioni, perché ritengo che i cambiamenti vanno agiti dal di dentro. Se continuiamo a protestare da fuori rischiamo di non arrivare ad avere degli obiettivi. Io l’ho vissuto nella mia esperienza: se alcuni pensieri operativi non passano attraverso il tavolo di concertazione Stato-Regioni non verranno realizzati. Ci sono tutta una serie di passaggi, tutti step che vanno portati all’interno delle istituzioni. Questa consapevolezza – ha rilevato il candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione – mi ha spinto ad accettare una sfida che molti pensano essere abbastanza difficile per un medico, una che ha fatto ricerca”.
Bruni ha poi osservato: “Io sto mettendo la mia faccia al servizio della collettività calabrese. Finora ho assistito oltre 13.500 pazienti e famiglie, adesso voglio assistere 1,9 milioni di calabresi. Il passaggio non è diverso: aumenta il numero, devi aumentare le squadre, le capacità, ma il metodo per risolvere i problemi è un metodo scientifico, quindi chi dice che un medico, un ricercatore non è in grado di mettere in opera una serie di metodologie dice il falso”.