“La situazione della sanità nella nostra regione è drammatica e ogni giorno purtroppo ne abbiamo una dimostrazione. Del 118 parliamo quasi quotidianamente, sulla chiusura del Centro di Farmacovigilanza abbiamo speso, inutilmente, fiumi di parole, sulla carenza cronica di medici, specialisti, personale parasanitario ne raccontiamo da tempo . Ma non basta perché la realtà continua a essere peggiore di qualsiasi incubo immaginabile”. Lo scrive Amalia Bruni, presidente del gruppo misto in Consiglio regionale. “L’ultima brutta notizia – continua – arriva dall’Ospedale Jazzolino di Vibo dove un collega, di Pronto Soccorso ha avuto una sincope, è caduto e si è fratturato una costola. Sono rimasti in sei e hanno denunciato questa situazione insostenibile tempo fa con una lettera inviata a tutti, compreso il Prefetto e sindacati senza nessun risultato concreto, solo parole e a volte nemmeno quelle. Sono colleghi allo stremo – osserva – che fanno turni massacranti e l’episodio di ieri sera purtroppo è la normale conseguenza per come si è costretti a lavorare”. Intanto, denuncia Bruni, “continua l’esodo di colleghi verso le strutture private, un medico di Vibo delle infettive Covid, tempo fa è stato picchiato e si è licenziato, una dottoressa del Pronto Soccorso è stata aggredita in estate da un parente di un paziente e per le liste di attesa per visite, anche urgenti, siamo già a metà del 2024. I colleghi dello Jazzolino chiedono una mano, altrimenti il Pronto Soccorso rischia la chiusura. Situazioni di questo tipo – dice – non si risolvono con incentivi economici come previsto dalla legge regionale che a mio avviso sarà certamente impugnata”.