“Centosettanta roghi solo l’altro ieri, che hanno richiesto l’intervento di 10 canadair e due elicotteri antincendio: la Calabria brucia, dal Pollino allo Stretto, muore divorata dalle fiamme, eppure la politica regionale non sembra rendersene conto, impegnata com’è nel rimirarsi allo specchio, autocelebrandosi sui giornali e autoattribuendosi becere e, quanto mai, inopportune etichette ‘pop'”. Lo sostiene, in una nota, il coordinatore della campagna elettorale per le regionali in Calabria del Movimento 5 Stelle, il deputato Massimo Misiti. “Si ha la sensazione – aggiunge Misiti – che dietro questa pluralità di incendi vi sia un disegno criminoso e sarà compito della magistratura accertarlo. Intanto quello che salta all’occhio è la più totale impreparazione delle istituzioni di fronte al prevedibilissimo problema dei roghi d’estate. Nessuna attività di prevenzione, controllo e programmazione per la tutela del patrimonio ambientale è stata posta in essere dalla Regione Calabria in questi mesi. Solo annunci non seguiti da fatti conseguenti. La normativa di pianificazione antincendio è rimasta alla prova dei fatti lettera morta. Una latitanza imperdonabile che ha comportato l’annientamento di interi boschi di inestimabile valore e che causerà in futuro, al presentarsi delle prime piogge, inevitabili fenomeni di dissesto idrogeologico, smottamenti e frane”. “È tempo che qualcuno all’interno della Regione Calabria – dice ancora il deputato M5S – faccia mea culpa, prepari le valigie e torni a casa. Di certa sciatteria e noncuranza i calabresi ne hanno piene le tasche e lo dimostreranno alle regionali d’autunno scegliendo di cambiare con Amalia Bruni presidente”.