“La nuova Giunta? Me ne occuperò la prossima settimana. Ancora non sono stato nemmeno proclamato”. Il nuovo presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, dopo i festeggiamenti sulla spiaggia di Gizzeria Lido per la vittoria elettorale e il tour de force tra telecamere e taccuini che è proseguito anche oggi, mostra di non volere scoprire le sue carte. Anzi, prende tempo. “Su questo mio impegno alla guida della Regione – argomenta il nuovo governatore calabrese – mi gioco tutto. In questo senso, farò un esecutivo che rispetti tutte le sensibilità della coalizione, ma che dovrà essere formato da persone competenti. Come ho detto più volte in campagna elettorale, la vittoria ottenuta ieri diventerà davvero tale con la soluzione dei problemi”. Quali? “Sanità – sottolinea Occhiuto – al primo punto. Domani andrò a Roma per incontrare il Ministro della Salute, Roberto Speranza, al quale chiederò di restituire questo settore alla Calabria. Ho inoltre piena coscienza del fatto che, nel prossimo quinquennio, la mia presidenza coinciderà con il periodo di utilizzo dei fondi del Pnrr. Sarò impegnato ad utilizzare le risorse che arriveranno per colmare il divario infrastrutturale che sconta questa regione. Si tratta di un’occasione importante per rendere la Calabria una regione digitale. Ho già parlato con il ministro della Semplificazione e della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, e gli ho chiesto di poter selezionare un pool di giovani da impegnare in questo specifico ambito”. A spoglio ormai ultimato, del resto, il responso delle urne è chiaro: a Roberto Occhiuto è andato il 54,46% dei consensi, quasi il doppio della percentuale ottenuta dalla principale competitor, la candidata di centrosinistra e Movimento 5 Stelle Amalia Bruni, che ha registrato il 27,68%. Più distaccato l’ex sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, alla testa del Polo civico, che si è fermato al 16,17% e non entrerà in Consiglio. Ultimo Mario Oliverio, ex presidente Dem della Regione, che ha racimolato un risicato 1,7%. Occhiuto, dunque, potrà contare su una maggioranza molto solida. Al centrodestra, infatti, sono andati 20 consiglieri (7 a Forza Italia, 4 ciascuno a Fratelli d’Italia e Lega, due ciascuno a Forza azzurri e Coraggio Italia e uno all’Udc); 7 al centrosinistra (5 al Pd e 2 al Movimento 5 stelle, che entra per la prima volta in Consiglio) e 2 alla lista De Magistris presidente. Niente da fare, invece, per Domenico Lucano nonostante le 9.779 preferenze raccolte, di cui oltre 3 mila nel cosentino, dall’ex sindaco di Riace con “Un’altra Calabria è possibile”, di cui era capolista in tutte e tre le circoscrizioni della regione, a sostegno di Luigi de Magistris.