«Nessuna ricerca, vera e concreta di soluzioni strutturali. Sperpero di fiumi di denaro, degrado e abbandono di un’umanità lasciata ai margini. Oggi ricorre l’anniversario della “rivolta di Rosarno” e a dodici anni da quel 7 gennaio 2010 le condizioni di vita dei migranti e lavoratori stagionali che vivono nella tendopoli di San Ferdinando non sono mutate. Un lembo di terra in cui si susseguono tragedie, roghi, morti di invisibili e ultimi». A sostenerlo, in una nota, è l’eurodeputata Laura Ferrara (M5S) che solleva il problema della tendopoli di an ferdinando (RC) che ospita i braccianti extracomunitari.
«Per questa emergenza, divenuta ormai normalità – continua – non si è voluta cercare e trovare una soluzione definitiva. Basta pensare al fallimento, annunciato, della tendopoli allestita dalla Regione Calabria. Un nuovo ghetto in cui le condizioni di vita degli ospiti sono divenute presto inaccettabili. Poi è stata la volta del progetto degli alloggi destinati ai braccianti stagionali della baraccopoli di San Ferdinando ed alle famiglie di Rosarno in condizioni di povertà. Mai entrato in funzione e, come se non bastasse, ritirato dal Por Calabria 2014-2020. Parliamo di unità abitative costruite ma mai collaudate anche a causa di una controversia fra appaltatore e Comune di Rosarno”.