COSENZA. “Cultura agricola, turismo per la crescita e lo sviluppo”: questo il tema del convegno organizzato dal consigliere regionale Mimmo Bevacqua , in collaborazione con di Zonadem della presila, a cui hanno partecipato Egidio Marsico, consigliere comunale di Celico, Salvatore Turano, presidente provinciale delle Acli, il sindaco di Celico, Antonio Falcone, il consigliere Ismea, Franco Laratta e il capogruppo Pd in Commissione agricoltura, Nicodemo Oliverio. “Non a caso abbiamo scelto il cuore della Sila – ha spiegato Bevacqua – E’ un segno di vicinanza ad un territorio lontano dal centro ma non per questo meno importante e strategico. Tutt’altro: l’agricoltura e la montagna sono il cuore pulsante di un’economia in evoluzione e esprimono un potenziale di sviluppo che se organizzato può diventare il vero motore della ripresa. L’agricoltura – ha proseguito l’esponente del Pd – è la piattaforma sulla quale si muove la moderna economia e dalla quale dipende lo sviluppo di altri settori: turismo, tutela ambientale, controllo del territorio, occupazione, cultura, gastronomia. La nostra vicinanza al mondo rurale – ha detto inoltre il coordinatore Zonadem – non è parolaia, ma concreta. Abbiamo presentato una proposta di legge che si muove su tre idee forti: innovazione e modernità, ricambio generazionale e accesso al credito”. Nell’esprimere condivisione ed apprezzamento per l’approvazione del Piano di sviluppo rurale, Bevacqua ha fatto comunque rilevare “la necessità di rivedere gli incentivi previsti pei i giovani agricoltori, in quanto non si possono prevedere le stesse risorse per i giovani che decidono di investire sull’aree interne o in altre parti del territorio calabrese. La Sila paga il prezzo di una collocazione geografica gravata, ancora oggi da difficoltà di comunicazione viaria, assenza totale di servizi e infrastrutture di sviluppo materiali e immateriali” Dai dati Istat, però, un ritratto incoraggiante: l’occupazione aumenta di più al Sud e il settore trainante è proprio quello dell’agricoltura. “E’ necessario, quindi, fare scelte chiare e coraggiose – ha concluso Bevacqua – soprattutto c’è bisogno di sinergia e cooperazione a tutti i livelli. Se qualcuno pensa che la Calabria può farcela da sola senza avvantaggiarsi della presenza di un governo centrale amico sbaglia e il prezzo di questa errata valutazione graverà su tutti”. Dagli interventi il quadro di un settore, agroalimentare e zootecnico, che “nella crisi – ha sottolineato Laratta – è stato quello che ha retto meglio e ne è uscito prima e i segnali di una ripresa reale li registriamo ogni giorno”. Su tutti un dato, ad un tempo rivoluzionario e incoraggiante che conferma come in agricoltura sia in atto una grande rivoluzione, culturale prima di tutto. “Le iscrizioni alla facoltà di agraria sono in aumento e i giovani che decidono di ritornare in Calabria e fare impresa agricola sono sempre di più . Così anche la figura dell’ agricoltore si evolve: non più scelta di ripiego, obbligata, in un contesto socio-economico altamente condizionante per la mancanza di opportunità, ma prospettiva di impresa che in Europa rappresenta il 13% delle produzioni. “L’agricoltura ha un effetto trascinamento per altri settori che vanno dal turismo all’enogastronomia agli itinerari religiosi. Ma se non facciamo rete ha detto Nicodemo Oliverio – il nostro potenziale resterà inattuato”. E indica in quattro condizioni la possibilità di rilancio di un settore che, dice “si contraddistingue per le produzioni autoctone e le filiere di qualità”. Etichettatura, semplificazione burocratica, aggregazione dell’offerta e accesso al credito. E sulle sinergie professionali e politiche Oliverio ha concluso confermando il suo impegno per mettere al riparo le produzioni calabresi da tentativi di contraffazioni e pericolo di non riconoscimento dei marchi di qualità anche rispetto ad alcune produzioni del Nord. “In agricoltura come in politica – ha concluso Nicodemo Oliverio – è necessario costruire filiere di comune impegno e sinergie. Così facendo renderemo un grande servizio alla Calabria, agli imprenditori e ai tanti giovani che vogliono programmare il proprio futuro in agricoltura”.