“Al centro di ogni questione, anche di quella lavorativa, va sempre posta la persona e la sua dignità! Col lavoro non si gioca! E chi, per motivi di denaro, di affari, di guadagnare di più, toglie il lavoro, sappia che toglie la dignità alle persone”: l’arcovescovo di Crotone Santa Severina, Anelo Panzetta, ha ripreso le parole di Papa Francesco per comunicare la sua vicinanza e solidarietà ai lavoratori dell’Abramo customer care che domani protesteranno davanti alle prefetture di Crotone, Catanzaro e Cosenza chiedendo il pagamento delle spettanze arretrate e sopratutto certezza sul loro futuro occupazionale.
“Giovedì, presso il piazzale della prefettura di Crotone, a portarvi la vicinanza ed il sostegno mio e dell’intera Arcidiocesi – scrive monsignor Panzetta ai lavoratori – sarà una delegazione del Servizio diocesano di pastorale sociale e del lavoro, e chiederò anche a tutti i parroci di inserire una particolare intenzione di preghiera per voi e per le vostre famiglie nelle celebrazioni delle Sante Messe di domenica prossima. Vi benedico di cuore e con affetto”.
Nella sua missiva l’arcivescovo ricorda “l’inaccettabile situazione di precarietà che state vivendo in attesa di risposte che, non arrivando, rendono sempre più offuscato il vostro futuro, quello delle vostre famiglie e dell’intera comunità. Sento forte il vostro grido di disperazione così come quello di tanti altri lavoratori della nostra terra, perché rappresentate il cuore pulsante della città, importante presidio di speranza e coesione sociale per il nostro territorio”.
Panzetta avverte che “non tutelare voi – siete circa 1500 lavoratrici e lavoratori – significa innescare un terribile effetto domino con conseguenze di maggiore impoverimento economico e sociale per l’intera regione. Incoraggio, pertanto, tutte le forze sane del territorio e le istituzioni a fare rete perché vengano garantiti i vostri diritti sul fronte dell’occupazione e della sopravvivenza economica. Così come invito i responsabili dell’Azienda ad adoperarsi maggiormente per garantire quanto vi spetta per il lavoro da voi svolto con professionalità e dedizione”.